Sindaco di un paese nel reggino espone un manifesto con un giuramento nazista nel suo ufficio
Il sindaco di Condofuri, un paese in provincia di Reggio Calabria, ha esposto il giuramento delle SS italiane nel suo ufficio. Il quadro, dal titolo “Scelgo”, raffigura il giuramento del battaglione italiano delle Waffen SS, responsabile della strage di Sant’Anna di Stazzema.
Il manifesto, con tanto di croce celtica, era appeso nell’ufficio istituzionale del primo cittadino. Il sindaco, Tommaso Iaria, è stato denunciato per apologia di fascismo dal suo predecessore, Salvatore Mafrici e dall’Anpi, spiega in un articolo il quotidiano La Repubblica.
Il prefetto di Reggio Calabria Michele di Bari ha contattato il sindaco per chiedergli formalmente di rimuovere il manifesto incriminato.
Il sindaco ha usato la foto come immagine del profilo su Facebook.
“Io, figlio del fuoco scelgo di essere me stesso, individuo assoluto, di amare la mia tristezza, il mio orgoglio, la mia solitudine, di amare il Fato, la gioia e la morte”, recita il giuramento delle SS dal titolo “Scelgo”.
“Oltremodo oltraggioso deve ritenersi il comportamento del sig. Tommaso Iaria che ha pensato bene di sostituire il quadro raffigurante il Presidente della Repubblica con il manifestato in questa sede denunciato (chiara manifestazione ed esaltazione di principi, simboli, slogan propri del nazi-fascismo!)”, si legge nella denuncia.
Il manifesto è celebre negli ambienti di estrema destra. È stato più volte usato per commemorare la strage di Acca Larentia, l’omicidio a sfondo politico avvenuto a Roma il 7 gennaio 1978, in cui furono uccisi due giovani attivisti del Fronte della Gioventù, Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta, in un agguato davanti alla sede del Movimento Sociale Italiano di via Acca Larentia.
Tommaso Iaria è stato eletto nel giugno 2018, sostenuto da una lista civica di estrema destra.
“Il sindaco di Condofuri non può continuare a essere un rappresentante delle Istituzioni. Pochi mesi fa, all’atto dell’insediamento del primo Consiglio Comunale, ha giurato “fedeltà” alla Costituzione ed alle leggi della Repubblica e poco dopo calpesta sia l’articolo 54 della Costituzione sia le leggi che la applicano”, ha denunciato l’Anpi di Reggio Calabria.