Silvia Sardoni, la consigliera di Forza Italia che gestisce i social come Salvini
"La donna più votata della Lombardia" ha fatto propria la comunicazione aggressiva del leader della Lega
Se Matteo Salvini è il politico europeo con più like su Facebook, con 2 milioni e 800 mila seguaci, non è un caso.
La sua strategia di comunicazione è da anni gestita minuziosamente seguendo l’acronimo TRT: Territorio, Internet, Televisione. Non dimenticando mai di organizzare incontri con la popolazione e di apparire sul “vecchio” mezzo di comunicazione, la tv, Salvini è infatti di gran lunga il politico italiano più abile a comunicare di questi tempi.
In un recente articolo dedicato al ministro dell’interno italiano, The Economist ricordava che il segreto di Salvini è semplice e conosciuto: il leader della Lega non usa ghostwriter, ma si fida piuttosto di un software programmato appositamente per lui da un professore di Verona.
Il soprannome del programma è “la Bestia”, e il suo lavoro è quello di monitorare costatemente le reazioni del pubblico online, permettendogli di enfatizzare qualsiasi tema possa portargli nuovi follower e voti.
Considerata la fortuna di cui ha goduto Salvini con questo metodo, portando addirittura il proprio partito da un misero 4,1 per cento alle elezioni politiche del 2013 al 17,37 per cento nel marzo 2018, è normale che la tecnica di comunicazione del ministro dell’interno, soprattutto online, diventi fonte di ispirazione per gli altri politici.
A farne tesoro è stata certamente la giovane consigliera di Forza Italia Silvia Sardone, “la donna più votata della Lombardia” alle elezioni regionali di marzo.
Sardone, che al momento conta quasi 255 mila follower su Facebook e altri 25,8 mila seguaci su Twitter, pur essendo stata eletta con Forza Italia ha integrato molto, sui propri profili social, del metodo di comunicazione del leader della Lega.
Avrebbe potuto essere l’assessore della giunta Fontana per Forza Italia, ma la Procura della Corte dei conti le ha notificato un invito a dedurre, contestandole di aver arrecato un danno erariale nei confronti di Afol, un’agenzia di cui Sardone è stata presidente.
Sebbene sia imporbabile che la giovane consigliera regionale di 36 anni abbia a disposizione un software come quello di Salvini, la maestria di Sardone, che si definisce “Mamma, giuslavorista, consigliere comunale a Milano e neo eletta nel consiglio regionale della Lombardia”, ha poco da invidiare a Salvini.
Se su YouTube Sardone pubblica da tempo reportage in cui documenta lo stato di degrado in cui versano gli edifici occupati da “rom, sbandati e delinquenti”, su Facebook e Twitter la priorità sono le domande dirette ai follower per creare interazione e, perché no, polemica.
I temi favoriti sono il degrado delle città italiane, lo spaccio di stupefacenti, e, naturalmente, quello dei migranti.
Ma c’è spazio anche per post più frivoli, come la visita a una mostra o l’amore per la famiglia (che ricorda il ministro che “parla da papà”).
L’importante è cercare sempre la risposta del pubblico e la condivisione, usando toni allarmisti e sopra le righe, meglio se in caps loc.