In Sicilia è stata scoperta la Stonehenge italiana
Si tratta di un monolite forato che potrebbe risalire al 6.000 avanti Cristo e aveva la funzione di calendario
Un gruppo di amici si è casualmente imbattuto a Gela, Sicilia, in un sito archeologico risalente a migliaia di anni fa e paragonabile, in termini di utilizzo e significato, a Stonehenge.
Sono stati gli stessi media britannici, come l’Independent e The Local, a fare un parallelismo con il celebre sito archeologico inglese risalente al 3.000 avanti Cristo, considerato uno dei reperti storici più interessanti e misteriosi al mondo.
Il valore della scoperta archeologica è stato confermato dagli esperti, che l’hanno definita una delle più significative per comprendere l’età preistorica.
Gli amici, appassionati di archeologia, stavano facendo un sopralluogo in alcuni bunker della seconda guerra mondiale quando si sono imbattuti in un megalite forato poco lontano dalle necropoli preistoriche di Grotticelle, Ponte Olivo e Dessueri, vicino Gela.
Il monolite sarebbe stato forato dagli uomini nel periodo preistorico (probabilmente tra il sesto e il terzo millennio avanti Cristo) e utilizzato come “pietra calendario” per misurare le stagioni e i solstizi.
Successivamente un gruppo di esperti ha stabilito che la pietra-calendario risale a un periodo tra il 6.000 e il 3.000 avanti Cristo. Con l’ausilio di bussola, macchine fotografiche e videocamera installata su un drone, il 21 dicembre, cioè il giorno del solstizio di inverno, è stato compiuto un esperimento che ha confermato il suo utilizzo.
“Alle 7,32 – quando il sole è iniziato a sorgere – i raggi hanno illuminato in modo perfetto la pietra forata. Mentre il drone si avvicinava, mantenendo il più possibile l’asse a 113 gradi è stato filmato quel fascio di luce che attraversava il foro proiettandosi sul terreno”, hanno raccontato i componenti del gruppo che ha partecipato alla verifica: “Ciò che riusciamo a registrare da terra è sorprendente, l’esperimento è riuscito”.
“Fare una scoperta archeologica è sempre un evento importante, ma essere parte di uno dei ritrovamenti più sensazionali degli ultimi anni mi riempie di orgoglio”, ha detto ai giornalisti uno dei membri del gruppo, Giuseppe La Spina.
Il monolite forato scoperto a Gela (Credit: Quotidiano di Gela)
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