Siamo davvero liberi di decidere cosa fare?
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In un universo racchiuso in una stanza, un automa decide di interrompere la routine di funzioni per cui è programmato. Il corto animato di quattro italiani
Siamo davvero liberi di poter fare o non fare qualcosa, di poter scegliere da che parte dello specchio stare, oppure ogni nostra scelta, ogni tentativo di trovare una via d’uscita dal sistema è solo la porta d’ingresso verso un altro ciclo di eventi dentro cui restare incastrati?
Siamo un 1 o uno 0? Siamo davvero noi a poterlo scegliere?
Una matriosca che racchiude dei robot che svolgono attività di riparazione in una sequenza di azioni che si ripetono, l’una uguale all’altra, nel divenire di mondi che contengono altri mondi: un video emozionante realizzato a costo zero e nato per volontà di quattro giovani italiani che hanno deciso di cimentarsi in quello che era partito come un gioco ma che con il tempo si è trasformato in un impegno lavorativo di 3.600 ore.
“Exit” è un paradosso poiché un’uscita non c’è mai: un mondo contiene sempre un altro mondo nel quale le stesse azioni si ripetono immancabilmente. Ma se quell’automa, all’improvviso, decidesse di non compiere più quelle azioni, cosa accadrebbe al suo mondo e agli altri che lo contengono?
In un universo racchiuso in una stanza, un automa è programmato per svolgere una routine di funzioni senza alcuna soluzione di continuità. Ogni sua azione, ogni gesto, è parte di una sovrastruttura di comandi che si ripete un’infinità di volte.
Ma, se in un determinano momento, in un preciso attimo, quell’automa potesse scegliere di non compiere anche solo una delle azioni per cui è stato costruito? Se potesse scegliere di scegliere, cosa accadrebbe a lui e all’intera catena di eventi che regolano quel mondo?
Il video completo del corto realizzato da Exit Studio.