“Erano in 30 contro uno”: senegalese massacrato di botte per l’affitto
A Napoli un ragazzo senegalese di 33 anni è stato picchiato durante un raid punitivo per aver chiesto al proprietario di casa una proroga del pagamento
“Sono arrivati con circa 20 motorini, Moustapha li ha visti dal balcone, è scappato a casa di un amico perché aveva capito che erano venuti per massacrarlo. Sono entrati nella sua abitazione, hanno sfasciato tutto, hanno cominciato a rompere i suoi oggetti personali e poi sono riusciti a raggiungerlo a casa dell’amico dove si era rifugiato e lo hanno colpito con bottiglie e coltelli”.
Questa è la testimonianza raccolta da TPI di quanto avvenuto nel primo pomeriggio di mercoledì 10 ottobre a Napoli, in via Giovanni Tappia, una strada non lontana dalla Stazione centrale, nella zona delle cosiddette Case Nuove. A raccontare quanto accaduto è Raniero Madonna del centro sociale Insurgencia che ha potuto raccogliere notizie nella serata di martedì all’ospedale Loreto Mare di Napoli, dove Moustapha è ricoverato.
Moustapha, un ragazzo senegalese di 33 anni, sarebbe stato vittima di un vero e proprio raid punitivo condotto da una trentina di persone. Il senegalese sarebbe stato colpito in seguito a una lite per motivi legati all’affitto: il 33enne, non in grado di pagare il canone in tempo, avrebbe chiesto una proroga del pagamento al proprietario di casa, che si sarebbe rifiutato.
“Il proprietario, che in un primo momento avrebbe lasciato l’abitazione senza particolari rimostranze, sarebbe poi tornato accompagnato da circa altre 30 persone per colpire Moustapha”, racconta Raniero.
Il 33enne, prima di essere raggiunto dagli aggressori, avrebbe allertato le forze di polizia che, giunte sul posto, hanno evitato che la situazione potesse ulteriormente degenerare.
“Il proprietario”, racconta Raniero,“era preoccupato da giorni che il ragazzo stesse subaffittando l’appartamento, dove viveva con la moglie e la figlia piccole”. Le due in questi giorni si trovano però in Senegal.
“Ora Moustapha, ferito alla testa, al petto e alle braccia, è ricoverato all’ospedale Loreto Mare. Dopo essere giunto al pronto soccorso i medici hanno ritenuto che il quadro clinico del ragazzo ne richiedeva il ricovero per ulteriori accertamenti”, spiega Raniero.
“Gli altri inquilini del palazzo non hanno fatto niente, nessuno ha aiutato Moustapha, qui hanno paura, le persone coinvolte nell’aggressione sono conosciute nel quartiere, nessuno si permette di immischiarsi”.
TPI sta raccogliendo ulteriori informazioni sull’accaduto.
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