Militante con maglietta ‘Auschwitzland’: “Non sono questi i problemi dell’Italia, pensiamo a Pamela fatta a pezzi”
Selene Ticchi, l'ex candidata sindaco di Budrio per la lista neofascista Aurora italiana presente a Predappio con la maglietta "Auschwitzland", ha spiegato a TPI cosa c'è dietro quella t-shirt
“Il movimento politico non c’entra niente, è stata una mia svista prendere una maglietta alle cinque e mezzo della mattina, quindi di cosa stiamo parlando. L’altra era bucata, non me ne ero accorta quando l’ho stirata, basta. I problemi dell’Italia sono altri, sono i ponti che crollano, gli italiani che non arrivano a fine mese, la gente che va a lavorare la mattina e non torna a casa la sera, o i pezzi di Pamela mangiati. Altri non ce ne sono”.
Lo spiega a TPI Selene Ticchi, l’ex candidata sindaco di Budrio per la lista neofascista Aurora italiana, che era presente alla alla manifestazione di domenica 28 ottobre indetta a Predappio per i “nostalgici” del fascismo.
La donna, militante di Forza Nuova, indossava una maglietta che ha fatto discutere. La t-shirt portava il logo di“Auschwitzland” paragonando il lager a un campo divertimenti.
Circa 2mila persone hanno partecipato alla manifestazione di Predappio, in occasione della ricorrenza della Marcia su Roma, che 96 anni fa portò al potere Benito Mussolini.
Il numero, fornito dalla questura di Forlì, è stato superiore agli altri anni.
Ma la donna, intervistata anche da Bologna Today, ha poi precisato a TPI:
“Sto vivendo un periodo di forte stress, ho anche problemi familiari. Concilio lavoro e impegno politico. Sono andata ad attaccare degli striscioni con i ragazzi di Lotta Studentesca tra Molinella, Budrio e Bologna, per poi andare a Predappio, ho aperto un cassetto e ho preso la prima maglietta che ho trovato, ne cercavo una con una frase inneggiante al duce, infine ne ho presa una a caso, ecco com’è andata”.
Ticchi riferisce che gli organizzatori della manifestazione avevano espressamente richiesto di non esporre simboli politici: “Me l’hanno regalata anni fa, la scritta è di vecchia data, è stata pubblicata più volte sui social,ora il problema è la mia maglietta? Faceva molto caldo, altrimenti nessuno l’avrebbe vista perché avrei avuto una felpa”.
Il senatore di Leu Francesco Laforca, però, ha presentato una interrogazione al ministro dell’Interno Matteo Salvini: “L’apologia del fascismo nell’ordinamento giuridico italiano è un reato. Chiedo al ministro se intende applicare questa legge, se condivide il paragone di un campo di sterminio ad un parco giochi e quali misure intenda promuovere al fine di evitare il ripetersi di simili episodi”.
Intanto Selene Ticchi non può più parlare a nome e per conto di Forza Nuova, come sottolineato dallo stesso movimento, che “prende decisamente le distanze da quanto mostrato dalla signora” e la diffida “dal rilasciare qualsiasi dichiarazione a nome e per conto del movimento stesso, il quale – conclude – nulla ha a che vedere con le espressioni da lei adottate e con quanto la stessa ha dichiarato, ed eventualmente potrà dichiarare, alla stampa”.