“Mi è stata tolta la scorta improvvisamente e senza motivo”: parla la filosofa minacciata dai neo-nazisti
Donatella Di Cesare, filosofa nota per i suoi studi sull'Olocausto, dal 2015 viveva sotto scorta a causa di ripetute minacce di impronta antisemita. Poche settimane fa le è stata notificata la revoca improvvisa della scorta
“Non è che ho chiesto la scorta, mi è stata data nel 2015. Mi comunicarono semplicemente che l’avrei avuta di quarto livello. Ma la vita sotto scorta non è un privilegio, va bene anche senza, vorrei solo capire perché mi è stata tolta d’improvviso. Sono finite le minacce?”
A parlare è Donatella Di Cesare, filosofa nota per i suoi studi sull’Olocausto e docente di Filosofia teoretica all’università Sapienza di Roma.
Dal 2015 viveva sotto scorta a causa di ripetute minacce di impronta antisemita. Adesso la protezione le è stata revocata, a suo giudizio senza alcun motivo.
“Quando ti viene assegnata la scorta”, spiega la docente, “l’intelligence non è obbligata a fornire le motivazioni che sono alla base di tale decisione. Sulla base delle informazioni in loro possesso si valuta. Certamente io avevo avuto diverse minacce”.
A segnalare la necessità della scorta per un dato soggetto deve essere un Prefetto sulla base di indagini o su segnalazioni specifiche da parte delle forze di polizia.
Spetta quindi all’UCIS analizzare la richiesta e stabilire l’assegnazione della scorta indicandone anche le modalità, soprattutto in riferimento al numero di agenti e dei mezzi a disposizione.
Che tipo di minacce ha subito?
Ho avuto minacce da gruppi di estrema destra per i miei scritti, per i miei lavori e anche per la mia collaborazione con il Corriere della Sera, per i miei interventi nel dibattito pubblico.
Come è avvenuta la comunicazione della revoca della scorta?
Mi è stato comunicato d’improvviso. Mi hanno dato pochissimi giorni di tempo, sono rimasta un po’ colpita da questa improvvisa decisione, non è che io avessi una carica che è terminata e quindi mi è stata tolta di default.
Sono ben contenta se non ci sono più minacce, basta saperlo.
Cosa ha fatto?
Ho scritto una lettera alla Procura e per conoscenza alla Questura chiedendo il motivo per il quale mi veniva revocata la scorta. Non mi hanno risposto.
In questi anni ha subito delle situazioni per le quali crede di essere ancora un soggetto vulnerabile?
Non sono una persona che ha paura, per me posso benissimo circolare senza scorta, non l’ho chiesta io. Ma sì, ho subito minacce di vario genere da gruppi di estrema destra, con una certa continuità. Sono state una costante.
Ha verificato un aumento dell’odio (online e non) in questi ultimi tempi?
Negli ultimi mesi ho constatato un’escalation di odio, di rancore, soprattutto nel web. Mi è capitato di partecipare a trasmissioni televisive e poi vedermi recapitare tanti messaggi pieni di odio. Ho partecipato a trasmissioni in cui si parlava di razzismo, di immigrati e di rom, ho verificato e mi ha impressionato il razzismo spudorato di alcune frasi.
Poco tempo fa fece scalpore la dichiarazione del ministro Matteo Salvini di voler togliere la scorta a Saviano, che idea si fece?
Era il periodo in cui scrissi la lettere alla Procura. A me sembra che ci sia un clima in cui gli intellettuali, le persone che parlano e cercano di riflettere, di far pensare, di fermare questa marea di odio, vengono colpiti. Mi sembra che sia l’esperienza di tutti.
Vede un collegamento tra il fatto che le sia stata tolta la scorta e l’insediamento del nuovo governo?
Non posso fare illazioni, certamente la coincidenza è un po’ strana e inquietante. Mi viene tolta la scorta proprio con il nuovo governo. A me non piace fare supposizioni che non sono basate sui fatti. Mi baso solo su questa circostanza.
Lei ha parlato di scorta di quarto livello, in cosa consiste?
Due uomini e una macchina che mi accompagnano in ogni mio spostamento. È una limitazione della libertà. La gente crede che avere la scorta sia un privilegio, senza rendersi conto dell’enorme limitazione di libertà. Va benissimo che me l’hanno tolta, vorrei solo sapere se sono venute meno le minacce.