Roma, scontri fra tifosi della Lazio e polizia: sette agenti feriti, tre i fermati
Nella notte tra l’8 e il 9 gennaio 2019 ci sono stati degli scontri tra tifosi della Lazio e polizia in piazza della Libertà a Roma.
I testimoni hanno parlato di una vera e propria guerriglia urbana: un gruppo di ultras della Lazio, che stavano festeggiando i 119 anni della loro squadra, a volto coperto, si è staccato dai 2.500 tifosi presenti in piazza.
Gli ultras hanno iniziato a lanciare bottiglie e altri oggetti contro i poliziotti, che hanno risposto con cariche, lacrimogeni e con l’uso degli idranti. In totale sette agenti sono rimasti feriti mentre altri tre tifosi sono stati fermati.
“Erano circa 300, incappucciati, volto coperto che avanzavano in una strada limitrofa a piazza della Libertà e piuttosto buia”, è il racconto fornito all’Adnkronos da Andrea Cecchini, il presidente del sindacato di polizia ‘Italia Celere’.
“Una decina di agenti sono rimasti feriti per il lancio di sassi, bombe carta e per i bastoni e spranghe utilizzate da un folto gruppo di tifosi contro di noi”, continua Cecchini.
Gli scontri a Roma si inseriscono in un clima già teso che vede al centro la questione degli ultras e della sicurezza negli stadi italiani. Il 2018 si era chiuso con la morte di Daniele Belardinelli a causa degli scontri avvenuti a Milano prima della partita Inter-Napoli.
A seguito della vicenda il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha convocato un incontro al Viminale e di recente ha ribadito che nonostante gli scontri non ha intenzione di disporre la chiusura degli stadi né imporre il divieto di trasferta ai tifosi.
“Dobbiamo garantire che chi sbaglia deve essere punito e chi è tesserato deve pagare il doppio perché ha una responsabilità in più”, aveva affermato il 7 gennaio il capo del Viminale.