Secondo gli scienziati i Campi Flegrei si stanno risvegliando
Uno studio dell’Ingv avverte che i Campi Flegrei potrebbero essere vicini alla soglia di pressione critica che innesca le eruzioni
I Campi Flegrei, una vasta area vulcanica nel golfo di Pozzuoli, danno segni di risveglio e potrebbero avvicinarsi per la prima volta in 500 anni alla pressione critica in grado di innescare un’eruzione vulcanica.
A sostenerlo sono alcuni scienziati italiani dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) in uno studio pubblicato martedì 20 dicembre sulla rivista scientifica Nature Communication.
Gli studiosi hanno identificato una soglia di pressione durante il processo di risalita del magma nella crosta, che una volta raggiunta potrebbe far evolvere il risveglio vulcanico nel rilascio di fluidi e gas con un’intensità fino a dieci volte superiore alla norma.
“Nel lavoro viene dimostrata per la prima volta l’esistenza di un valore critico di pressione attorno al quale per ogni tipo di magma, aumenta notevolmente la quantità totale di fluidi rilasciati”, spiega Giovanni Chiodini, dirigente di ricerca Ingv e coordinatore del lavoro.
“Raggiunte queste condizioni critiche, il magma rilascia notevoli quantità di acqua, in stato di vapore ad alta temperatura, che sono iniettate nelle rocce interposte fra il magma e la superficie. Le rocce, riscaldate dalle grandi quantità di vapore, si indeboliscono, perdendo la loro resistenza meccanica, determinando un’accelerazione del risveglio vulcanico verso condizioni critiche”, prosegue Chiodini.
In ultima analisi la risalita del magma potrebbe innescare “un’eruzione altamente pericolosa” per i tre milioni di persone che vivono a Napoli e nelle aree circostanti. In questa fase, tuttavia, non è possibile sapere se e quando il vulcano erutterà nuovamente.
“I supervulcani (i vulcani che come i Campi Flegrei sono capaci di eruttare un volume di lava superiore ai mille chilometri cubi, un valore migliaia di volte maggiore alla media delle normali eruzioni, ndr), se eruttano possono avere le conseguenze di una catastrofe globale comparabile all’impatto di un grande meteorite”, spiega Giuseppe De Natale.
Da decenni i vulcani dei Campi Flegrei sono in uno stato di risveglio e i terremoti legati all’attività vulcanica ne sono la prova più evidente. Inoltre dal 2005 il terreno del Vesuvio è in stato di sollevamento.
Nel 2012 le autorità hanno variato lo stato di allerta sull’attività del vulcano da verde, cioè quiete, a giallo, cioè in attenzione scientifica. In questo periodo, sono stati rilevati segni di depressurizzazione del magma e, più recentemente, di riscaldamento.
La caldera dei Campi Flegrei è una depressione che si è formata 39mila anni fa durante la più violenta eruzione avvenuta in Europa negli ultimi 200mila anni. L’ultima eruzione risale al 1538.