Parla uno dei prof schedati dal M5S con il Dossier del Consiglio Superiore di Sanità: “Io stigmatizzato per il mio cv”
Francesco Bove, professore de "La Sapienza" di Roma, commenta il dossier M5S chiesto dalla ministra Grillo sui componenti del Consiglio Superiore di Sanità
Schedatura politica scienziati | Dopo la polemica sulla “schedatura politica” degli scienziati disposta dalla ministra della Salute Giulia Grillo, TPI.it ha intervistato il professor Francesco Bove, docente di Anatomia umana all’Università “La Sapienza” di Roma.
Al professor Bove la schedatura aveva erroneamente attribuito collaborazioni con il giornale La Repubblica (qui il documento integrale pubblicato sul blog di Giulia Grillo).
Insieme agli altri membri non di diritto del Consiglio Superiore di Sanità, Bove ha visto la sua nomina revocata lo scorso 3 dicembre dalla ministra Grillo (qui cos’è e di cosa si occupa il Consiglio Superiore di Sanità).
Il Consiglio Superiore di Sanità è un organo consultivo del ministro, quindi dovrebbe essere normale che un ministro si scelga il proprio gruppo. Sono le modalità ad essere state inusuali.
Di solito c’è un garbo istituzionale, si convocano i membri, che comunque hanno contribuito col loro lavoro al progresso dei lavori del Ministero, si ringrazia, si completano i lavori in corso. Invece così non è stato.
Purtroppo non posso, siamo legati al segreto. Ma certo sarebbe stato utile completare i lavori in corso, per un rispetto professionale, visto che noi abbiamo prestato quest’opera tra l’altro gratuitamente.
Per quel che mi riguarda hanno stigmatizzato per un aspetto del mio curriculum: che sono iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti e che avrei collaborato con una testata (Repubblica, ndr).
Tra l’altro l’informazione non è vera, sono iscritto all’albo ma non è vero che ho collaborato con quella testata. Ma poi non capisco cosa possa significare. Tanti medici hanno collaborato con testate giornalistiche. Sembra quasi che volessero sottolineare che io ero stato nominato per una sorta di “linea privilegiata”. Non mi pare. Gli aspetti di curriculum sono diversi.
Così anche per il professor Cardinale. È un professore emerito dell’università, direttore dell’Istituto di radiologia. Che c’entra che è spostato con un giudice? Sono riflessioni poco significative.
Io ho collaborato anche con altri ministri, col ministro Sirchia ad esempio (Girolamo Sirchia, ministro della salute del secondo Governo Berlusconi, ndr), ma che c’entra?
Questo è nelle sue legittime facoltà, il ministro deve nominare persone di sua fiducia.
Questo è riferito alla metodica. Però io sono il diretto interessato e non entro in questa polemica. Altrimenti può sembrare che il diretto interessato sia risentito. Non è nel mio stile.
Il Consiglio Superiore di Sanità è un organo indipendente, esprime dei pareri e poi il ministro li può tenere in considerazione, sulla base dei lavori svolti. È anche un organo propositivo.
Io mi sono sempre sentito libero nel mio ruolo.
È probabile, se hanno il gradimento del ministro. Credo però non valga tanto il curriculum, il ministro deve conoscerli personalmente. Avrà la sua squadra.