Scandalo Trenord, il pendolare che ha denunciato l’episodio sommerso dagli insulti
Il ricercatore ha denunciato di essere stato insultato da numerosi utenti e ha specificato che anche la pagina Facebook "Lega-Salvini premier" si è schierata contro di lui
Alcuni giorni fa la compagnia Trenord era finita al centro di un’aspra polemica a causa di un annuncio fatto da una sua dipendente attraverso gli altoparlanti del treno regionale 2653, partito da Milano e diretto a Cremona e Mantova.
“I passeggeri sono pregati di non dare monete ai molestatori. Scendete perché avete rotto. E nemmeno agli zingari: scendete alla prossima fermata, perché avete rotto i c…”.
È stato Raffaele Ariano, ricercatore dell’Università Vita-Salute San Raffaele, a denunciare su Facebook l’accaduto.
Oggi, 11 agosto 2018, il ricercatore è tornato a parlare della vicenda in un video diffuso dal Corriere, in cui denuncia i commenti negativi ricevuti non solo dagli utenti, ma anche dalla pagina “Lega-Salvini premier”.
Il video:
Il posto della Lega contro Raffaele Ariano:
“A parte lo stupore per la solerzia con cui la gente si sta accodando a questa nuova Italia giallo/verde, vi chiedo: secondo voi si può fare qualcosa? Sono abbastanza convinto che questo comportamento sia sanzionabile. Il controllore di un treno, ad esempio, è un pubblico ufficiale”, aveva detto il ricercatore, intervistato poco dopo aver denunciato l’episodio di razzismo.
“Si tratta di un linguaggio offensivo e discriminatorio, inaccettabile sulla bocca di un pubblico ufficiale in servizio e nel contesto di una azienda di trasporti finanziata coi soldi dei contribuenti. Credo che Trenord dovrebbe dissociarsi e chiedere scusa pubblicamente per l’accaduto”, ha proseguito.
Al Corriere della Sera, Ariano ha escluso la possibilità che si tratti di un sabotaggio: “Non era una voce registrata, ma di una persona abituata a fare annunci. Una voce femminile che stava parlando proprio in quel momento e si capiva che era un messaggio improvvisato. La mia impressione è che non fosse un sabotaggio, anche perché sono rimasto sullo stesso convoglio per altri trenta minuti e non c’è stata alcuna smentita o scuse per quello che era stato detto”.
Per la sua denuncia pubblica, Ariano è stato subito insultato su Facebook. “Perché non ti sei offerto di pagare il biglietto a chi non l’ha fatto?”, è stato il commento di un utente.
“Ora hai ottenuto la popolarità che volevi. Quando ti rapineranno ricordati il tuo post e ricordati che per colpa del tuo buonismo forse una persona perderà il posto di lavoro” e “Sei ridicolo”, hanno scritto altri due. “Radical chic del cazzo, portali a casa tua i reietti”, si legge in un messaggio.
In difesa della capotreno si è schierato anche il ministro dell’Interno, Matteo Salvini.
“Invece di preoccuparsi per le aggressioni a passeggeri, controllori e capitreno, qualcuno si preoccupa dei messaggi contro i molestatori. Giù le mani dalla capotreno”, è il messaggio del ministro diffuso via Facebook.