Chi è Saverio De Bonis, il senatore espulso dal Movimento 5 stelle
Sono stati espulsi dal Movimento 5 stelle due senatori: Gregorio De Falco e Saverio De Bonis. Lo ha deciso il Collegio dei probiviri come si legge in un post sul Blog delle stelle.
De Falco aveva votato contro il decreto Sicurezza mentre De Bonis non aveva partecipato al voto. L’espulsione di Saverio De Bonis è dovuta alla violazione dell’articolo 11 dello Statuto e degli articoli 6 c.4 del Codice Etico.
Nato il 19 novembre 1964 a Irsina (Matera), vicino al mondo degli agricoltori, Saverio De Bonis era stato eletto nel collegio 1 Basilicata con ben 123.118 preferenze..
Presidente della Associazione GranoSalus, il 19 gennaio 2017 (con sentenza depositata il 24/05/2018) è stato condannato in Appello dalla Corte dei Conti al pagamento, in favore della Regione Basilicata, di 2.775,00 euro.
Ma la sentenza di primo grado a carico di De Bonis era stata emessa dalla Corte dei Conti nel 2015. Secondo quanto previsto dal codice etico del Movimento 5 stelle, quindi, non avrebbe potuto candidarsi alle scorse elezioni.
Il senatore De Bonis aveva partecipato a un bando per far ottenere contributi regionali alla sua azienda agricola. Nella domanda di presentazione del progetto aveva dichiarato di essere un “giovane imprenditore”, cioè di essersi insediato da meno di cinque anni, in modo da poter ottenere punteggi e contributi superiori.
In sua difesa, De Bonis spiegò che la sentenza non riguardava una condanna penale, bensì una “condanna contabile”.
Ma la decisione del Movimento 5 stelle di espellerlo per la violazione dell’articolo 6 del Codice Etico significa che, di fatto, quella candidatura sarebbe stata sbagliata fin dall’inizio.
L’articolo 6 del Codice Etico recita: “Ciascun candidato nelle competizioni elettorali sotto il simbolo del MoVimento 5 Stelle e/o portavoce eletto all’esito di una competizione elettorale nella quale si sia presentato sotto il simbolo del MoVimento 5 Stelle (…) avuta notizia dell’esistenza di un procedimento penale a suo carico, ha l’obbligo di informare immediatamente e senza indugio il Capo Politico ed il Comitato di Garanzia”.