“Salvini fu condannato per lancio di uova”, il tweet di Renzi che ricorda l’episodio del 1999
Renzi contro Salvini. Dove? Su Twitter. Come? A “colpi di uova”.
Nelle scorse ore il Ministro degli Interni aveva definito dei semplici idioti i giovani responsabili dell’aggressione all’atleta azzurra Daisy Osakue colpita da un uovo in un occhio mentre passeggiava a Torino.
Parole che hanno generato l’attacco da parte dell’ex premier che su Twitter ha rievocato una vecchia disavventura giudiziaria di Salvini, che nel 1999 venne condannato a 30 giorni di carcere per lancio di uova durante un comizio di Massimo D’Alema.
“Matteo Salvini – ha cinguettato Renzi – ironizza sulla vicenda di Daisy dicendo che chi lancia uova è un cretino. Condivido la definizione. Sapete per cosa è stato condannato nel 1999 Matteo Salvini? Lancio di uova. Come si autodefinisce allora il nostro ministro dell’interno?”.
#finesettimana (1) Matteo Salvini ironizza sulla vicenda di #DaisyOsakue dicendo che chi lancia uova è un CRETINO. Condivido la definizione. Sapete per cosa è stato condannato nel 1999 Matteo Salvini? Lancio di uova. Come si autodefinisce allora il nostro Ministro dell’interno?
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 3 agosto 2018
L’episodio a cui fa riferimento il senatore ed ex segretario Pd è effettivamente avvenuto 19 anni fa a Milano quando Salvini, allora consigliere comunale a Milano, era già in una fase molto “movimentista” ma soprattutto “padana”.
In quel periodo, durante una visita ufficiale del capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi, si era palesemente rifiutato di stringergli la mani dicendogli “Lei non mi rappresenta”.
Pochi giorni più tardi ecco arrivare la denuncia per “oltraggio a pubblico ufficiale” ai danni di Salvini stesso. L’occasione era stata una manifestazione pubblica dell’allora presidente del consiglio Massimo D’Alema che Salvini aveva bersagliato con alcune uova.
Neanche una colpì D’Alema. Ad essere centrati infatti furono “solo” dei poliziotti. Episodio che portò a una condanna a 30 giorni di carcere “sterilizzati” dalla condizionale.