Salvini annuncia: “Entro una settimana tagli e revisione al sistema delle scorte”
Il tema delle scorte continua ad essere uno dei più caldi sul tavolo del Viminale. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha annunciato che entro una settimana firmerà una revisione del sistema delle scorte che prevede tagli e riorganizzazione della gestione delle scorte.
“Ho sulla scrivania una revisione della modalità di gestione delle scorte perché sono più di 2mila gli uomini in divisa al giorno che proteggono Tizio o Caio”, dice Matteo Salvini a Radio Anch’io, specificando che non farà scelte politiche.
In Italia, secondo gli ultimi anni, sono 585 le persone che godono della protezione di una scorta. La maggior parte sono magistrati, politici, manager o giornalisti.
“Entro la settimana prossima firmerò questo provvedimento”, ha promesso Salvini.
L’annuncio arriva a cavallo di giorni caldi in seguito alla revoca e alla successiva riassegnazione della scorta a Sandro Ruotolo, il giornalista minacciato di morte dal boss mafioso Michele Zagaria.
Nei mesi scorsi un altro tema scottante era stato quello della scorta a Roberto Saviano. “Saranno le istituzioni competenti a valutare se corra qualche rischio, anche perché mi pare che passi molto tempo all’estero”, aveva detto il ministro Salvini.
“Ci sono alcuni provvedimenti di scorta che sono vecchi di 10-15 anni non hanno più alcun senso e sicuramente recupereremo poliziotti e carabinieri”, ha detto Salvini. Il capo della polizia Franco Gabrielli è dello stesso avviso del ministro: “Questo è un paese che ha troppe scorte, dobbiamo dircelo. Sono troppe e siccome le risorse sono poche forse una riconsiderazione la dobbiamo fare”.
La scelta di razionalizzare le scorte ha l’obiettivo, secondo Salvini e Gabrielli, di proteggere dalla mafia e dalla criminalità chi è davanti a un rischio “probabile” e non solo “possibile”. L’assegnazione della scorta sarà più ponderato e non “automatico”.
“Le scorte non sono assegnate o revocate per un giudizio divino ma per le valutazioni di persone che si assumono la responsabilità di decidere, cosa rara in questo paese. Dunque ci vuole rispetto per quelle persone”, ha detto Gabrielli.
Come funziona l’assegnazione della scorta e quali sono i numeri
A seguito dell’omicidio di Marco Biagi ad opera delle Brigate Rosse nel 2002, l’allora governo Berlusconi decise di creare con un decreto legge l’Ufficio centrale interforze personale. (Qui abbiamo spiegato nel dettaglio chi decide – e come – l’assegnazione della protezione).
Oggi in Italia sono attive 585 scorte: 15 riguardano casi di massima allerta, 57 sono di secondo livello, 276 di terzo livello e 237 di quarto livello.
Gli agenti impegnati nel servizio di protezione sono 2.100, tra poliziotti, carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia penitenziaria.