Elezioni Basilicata, Matteo Salvini rompe ancora una volta il silenzio elettorale
Matteo Salvini ha violato di nuovo il silenzio elettorale. Come già avvenuto per le elezioni regionali in Abruzzo e in Sardegna, stavolta è il turno della tornata in Basilicata.
Il ministro dell’Interno, leader della Lega, ha infatti – su Twitter – lanciato un nuovo messaggio agli elettori del Carroccio mentre sono in svolgimento le operazioni di voto in Basilicata.
“Amici Lucani, siete andati a votare? E se sì, da dove? C’è tempo fino alle 23 per liberare la Basilicata da Pd e sinistra, fatemi e fatevi questo regalo!”. Con questo tweet, il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, rompe il silenzio elettorale e invita i lucani, chiamati a scegliere il futuro governatore, a votare Lega con un hashtag coniato per l’occasione, #oggivotolega.
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Diversi utenti hanno fatto notare al ministro la palese violazione del silenzio elettorale, ma nei regolamenti non c’è traccia dei comportamenti da tenere sui social durante le operazioni di voto.
Così, come prima in Abruzzo e poi in Sardegna, Salvini ha cavalcato il “bug” e continuato a usare i propri profili Facebook e Twitter come se fosse ancora piena campagna elettorale.
La domanda da porre, anche in questo caso, è sempre la stessa: Salvini ha effettivamente violato le norme sul “silenzio elettorale”?
Il tema è regolato dalla legge n.212 del 1956 sulla propaganda elettorale.
L’articolo 9 recita: “Nel giorno precedente ed in quelli stabiliti per le elezioni sono vietati i comizi, le riunioni di propaganda elettorale diretta o indiretta, in luoghi pubblici o aperti al pubblico, la nuova affissione di stampati, giornali murali o altri e manifesti di propaganda”. Inoltre “nei giorni destinati alla votazione è vietata ogni forma di propaganda elettorale entro il raggio di 200 metri dall’ingresso delle sezioni elettorali”.
L’articolo 9-bis prevede poi che “nel giorno precedente ed in quelli stabiliti per le elezioni è fatto divieto anche alle emittenti radiotelevisive private di diffondere propaganda elettorale”.
Di fatto è vietato fare propaganda elettorale, nel giorno del voto, “in luoghi pubblici o aperti al pubblico” e attraverso “stampati, giornali murali o altri e manifesti di propaganda”. Non c’è dunque un espresso divieto a fare propaganda sui social network.