Saviano contro Salvini: “Quanta eccitazione prova a vedere i bimbi morti in mare?”
Il ministro dell'Interno ha risposto annunciando l'ennesima querela contro lo scrittore
Roberto Saviano attacca ancora pesantemente il ministro dell’Interno Matteo Salvini, che per tutta risposta annuncia l’ennesima querela contro lo scrittore.
Sembra un film già visto, iniziato con la polemica sulla scorta di Saviano e che ora si rinnova ad ogni tragedia che ha luogo nel Mediterraneo.
L’ultima in ordine di tempo è avvenuta martedì 17 luglio, quando a 80 miglia dalla costa libica sono stati trovati i resti di un gommone distrutto e una sola sopravvissuta: una donna che si è salvata reggendosi a una tavola.
I soccorritori dell’ong Proactiva Open Arms, intervenuta sul posto, hanno recuperato anche i cadaveri di una donna e di un bambino.
In un video pubblicato su Twitter, Oscar Camps, fondatore dell’ong Proactiva Open Arms, accusa la guardia costiera libica e il mercantile Triades di omissione di soccorso.
Per il Viminale si tratta però di “una fake news”. “Nelle prossime ore verrà resa pubblica la versione di osservatori terzi che smentiscono la notizia secondo cui i libici non avrebbero fornito assistenza”, spiegano fonti del ministero dell’Interno.
Proprio questa vicenda ha suscitato le ire di Saviano, che senza usare mezzi termini ha parlato di “assassini”, con riferimento alla linea del governo italiano, e rivolgendosi a Salvini ha scritto: “Confessi piuttosto: quanto piacere le dà la morte inflitta dalla guardia costiera libica, sua (mi fa ribrezzo dire “nostra”) alleata strategica? Lei che sottolinea continuamente di essere padre, “da papà” quanta eccitazione prova a vedere morire bimbi innocenti in mare? Ministro della Mala Vita, l’odio che ha seminato la travolgerà”.
Saviano ha tirato poi in ballo l’intero governo M5s-Lega: “Come travolgerà gli imbelli a 5stelle, e tra di loro l’impresentabile Toninelli, sodale del Ministro degli Interni in questa tetra esaltazione della morte degli ultimi della Terra. E noi tutti, che oggi ci vergogniamo di vivere questi tempi per la nostra impotenza, abbiamo il dovere di ricordare i nomi di coloro i quali hanno legittimato questi assassini”.
Questo il post completo di Saviano:
“ASSASSINI! Ministro della Mala Vita, sui morti in mare parla di “bugie e insulti”, ma con quale coraggio? Confessi piuttosto: quanto piacere le dà la morte inflitta dalla guardia costiera libica, sua (mi fa ribrezzo dire “nostra”) alleata strategica? Lei che sottolinea continuamente di essere padre, “da papà” quanta eccitazione prova a vedere morire bimbi innocenti in mare? Ministro della Mala Vita, l’odio che ha seminato la travolgerà”.
“Come travolgerà gli imbelli a 5stelle, e tra di loro l’impresentabile Toninelli, sodale del Ministro degli Interni in questa tetra esaltazione della morte degli ultimi della Terra. E noi tutti, che oggi ci vergogniamo di vivere questi tempi per la nostra impotenza, abbiamo il dovere di ricordare i nomi di coloro i quali hanno legittimato questi assassini”.
“Dobbiamo ricordare i nomi degli influencer cialtroni finanziati da Mosca, di quelli che all’occorrenza spacciano fake news ed elaborano teorie del complotto: i vostri nomi li conosciamo bene. Dobbiamo ricordarci dei giornalisti che hanno preferito cavillare per non prendere posizione, per calcolo o per mancanza di coraggio, e che magari tra qualche tempo diranno: “non ero io, non intendevo dire quello”.
“Dobbiamo ricordare anche il nome di chi ha semplicemente preferito ignorare e odiare: non basta non essere nessuno o nascondersi dietro un nickname. La Storia ti insegue. La Storia non dimentica”.
Salvini, come detto, ha subito annunciato l’ennesima querela contro l’autore di Gomorra.
“Il “signor” Saviano mi dedica queste frasi: ‘Ministro della Mala Vita, quanto piacere le dà veder morire bimbi innocenti in mare? Ministro della Mala Vita, l’odio che ha seminato la travolgerà’. Cosa rispondergli? Merita al massimo una carezza e una querela”.
Passa qualche ora e arriva la controreplica di Saviano:
“Delle tante querele annunciate (con questa sarebbero quante: quattro? Cinque? S’è perso il conto) ad oggi non ne è arrivata nessuna… come sempre, solo chiacchiere. Come del resto tutto il suo teatro, teatro dell’orrore. Nulla di ciò che ha promesso è possibile realizzare, tanto meno il blocco delle partenze dalla Libia”.
“Qual è il suo motto? Colpirne uno per educarne cento? Ma lo sa che le partenze nemmeno la prospettiva di morire le ferma? Se l’è fatta qualche domanda su come sia possibile? Forse perché i centri di detenzione sono lager che invece lei descrive come luoghi dignitosi per lavare la coscienza ai suoi elettori? E poi mi dica, cos’è questa “carezza”? Perché usa questo eloquio mellifluo, a voler pensar male direi quasi mafioso? Cos’è, signor Ministro della Mala Vita, l’equivalente di un “bacio in bocca”?”
Era forse per questo che avrebbe voluto mi fosse tolta la scorta? A leggere i commenti dei suoi sostenitori è evidente che avrebbero piacere a sapermi muto per sempre, ma immagino che lei non se ne sia accorto. Si metta l’anima in pace, signor Ministro della Mala Vita, fin quando avrò energia in corpo, fiato in gola e lettere sotto le mie dita, non smetterò mai di contrastare le sue dichiarazioni vili e bugiarde, le sue politiche criminali che si mantengono su un continuo, perenne e spossante incitamento all’odio”.
“Le posso assicurare, Ministro della Mala Vita, che siamo tanti, e non le consentiremo di smantellare lo Stato di Diritto: dovrà passare sui nostri corpi”.