Fondi Lega, Salvini querela Belsito per appropriazione indebita
L'ex tesoriere, condannato in appello a Genova, è anche imputato a Milano per il presunto utilizzo illecito dei soldi del partito
Il leader della Lega Matteo Salvini ha depositato alla cancelleria della Corte d’Appello di Milano una querela per appropriazione indebita nei confronti di Francesco Belsito, ex tesoriere del Carroccio.
La denuncia è necessaria per poter celebrare il processo: in base a una nuova nuova legge, varata dal Governo Gentiloni, la magistratura infatti non può più procedere d’ufficio per il reato di appropriazione indebita.
Belsito, condannato in secondo grado nel processo di Genova sui fondi della Lega, è imputato anche a Milano, in un filone a parte dell’inchiesta sui rimborsi elettorali del partito.
The Post Internazionale ha condotto un’inchiesta giornalistica in cui ha fatto luce su come sono stati sperperati parte dei 49 milioni della Lega svaniti nel nulla (qui il riassunto dell’inchiesta).
A Milano Belsito è imputato con Umberto Bossi e il figlio Renzo per il presunto utilizzo illecito dei fondi del partito: in primo grado l’ex tesoriere è stato condannato a 2 anni e 6 mesi, Bossi senior a 2 anni e 3 mesi e Renzo Bossi a un anno e 6 mesi. Il processo di secondo grado rischiava di saltare proprio perché la Lega non aveva presentato querela.
A Genova, invece, Belsito è stato condannato in appello a 3 anni e 9 mesi di carcere: i giudici hanno anche confermato il sequestro dei 49 milioni al partito.
Il processo di Genova – Il 26 novembre 2018 la Corte d’appello di Genova ha condannato in secondo grado Umberto Bossi ad 1 anno e 10 mesi, e Francesco Belsito a 3 anni e 9 mesi nell’ambito del processo per la maxi truffa ai danni dello Stato da 49 milioni di euro.
Le condanne per i tre revisori contabili sono state: 4 mesi per Stefano Aldovisi, 8 mesi per Antinio Turci, 8 mesi per Diego Sanavio. È stata confermata la confisca dei 49 milioni di euro.
Il sostituto procuratore generale Enrico Zucca aveva chiesto la condanna a un anno e 10 mesi per Bossi, un anno e 10 mesi per Belsito, 4 anni per i revisori Diego Sanavio e Antonio Turci, un anno e 3 mesi per Stefano Aldovisi. Contestualmente era stata chiesta anche la confista degli ormai famosi 49 milioni di euro
In primo grado Bossi è stato condannato a 2 anni e 6 mesi; Belsito a 4 anni e 10 mesi; tre ex revisori Diego Sanavio, Antonio Turci a due anni e otto mesi e Stefano Aldovisi a un anno e nove mesi.