Viaggio in Israele, Matteo Salvini scrive: “Xché questo non accada mai più”
La dedica, scorretta dal punto di vista grammaticale, è stata fatta sul libro dei visitatori al Memoriale dell'Olocausto di Gerusalemme
Matteo Salvini, vicepremier e ministro dell’Interno, si è recato in Israele come annunciato. Nel corso del viaggio, iniziato il 12 dicembre 2018, Salvini ha visitato a Gerusalemme il Memoriale dell’Olocausto. Per l’occasione ha scritto una dedica nel libro dei visitatori: “Da papà, da uomo, solo dopo da ministro, il mio impegno, il mio cuore, la mia vita xché questo non accada mai più e xché i bimbi, tutti i bimbi, sorridano”.
Le parole del vicepremier hanno fatto discutere non per il significato in sé, ma per la forma grammaticale scorretta di “perché”. Non è, comunque, la prima gaffe del ministro da quando è arrivato nel Paese. Con un tweet, infatti, aveva definito Hezbollah – un’organizzazione libanese, nata nel giugno del 1982 e trasformatasi poi in un partito politico sciita – “terroristi islamici”.
Un errore che poteva evolversi in una questione diplomatica.
Le polemiche in Italia sulla visita di Matteo Salvini a Gerusalemme
Il viaggio del leader della Lega in Israele sta creando non pochi mal di pancia in Italia. Tra i 5 Stelle, infatti, sembra che il viaggio in Medio Oriente di Salvini sia visto come uno “sconfinamento” in tematiche che non gli competono e che riaprono vecchie ferite.
Salvini, in effetti, si era già scontrato con il sottosegretario agli Esteri (in quota 5 Stelle) Manlio Di Stefano in merito al riconoscimento di Gerusalemme capitale di Israele. Il vicepremier aveva appoggiato la decisone dell’Amministrazione Trump di spostare l’ambasciata Usa nella Città Santa, esprimendo un commento che il sottosegretario aveva gradito ben poco.
“La sede delle ambasciate italiane nel mondo è competenza della Farnesina. Gerusalemme è capitale dei due Stati, nessun dubbio a riguardo”, aveva commentato De Stefano.
Non sorprende, quindi, che i 5 Stelle non siano entusiasti di questo nuovo viaggio e hanno avuto presto ragione a preoccuparsi.
Meno di 24 ore dopo il suo arrivo, il ministro è già entrato in rotta di collisione con il ministero della Difesa dopo aver definito Hezbollah come dei “terroristi islamici” e aver accusato l’Ue e l’Onu di non fare abbastanza per aiutare Israele.
Le parole di Salvini hanno creato non poco imbarazzo al governo, soprattutto se si considera che la missione Unifil in Libano (paese confinante con Israele e in cui opera Hezbollah) non solo appartiene all’Onu, ma al momento è anche sotto il controllo dell’Italia.