Scontro Salvini-de Magistris: “Porti aperti, lasciare soli i migranti è criminale”
Il ministro dell'Interno ha risposto alle parole del primo cittadino di Napoli, ribadendo che i porti italiani restano chiusi per le navi delle Ong
Lo scontro tra i sindaci e il ministro dell’Interno sul tema dei migranti non si ferma e si allarga fino al caso della Sea Watch, la nave della Ong tedesca accolta in acque maltesi per ricevere assistenza ma che non potrà approdare in uno di porti maltesi.
“Mi auguro che questa barca si avvicini al porto di Napoli perché contrariamente a quello che dice il governo noi metteremo in campo un’azione di salvataggio e la faremo entrare in porto. Sarò il primo a guidare le azioni di salvataggio”.
Sono state queste le parole del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, a Radio Crc, che hanno dato vita al nuovo scontro con il ministro Salvini.
“Lasciare persone e bambini in mezzo al mare con il gelo e la tempesta è qualcosa di indegno, criminale. Questi governanti passeranno alla storia per quelli che hanno fatto morire persone in mare, poi sarà la storia che li giudicherà e anche un tribunale, mi auguro”.
“I comportamenti degli attuali governanti e i trafficanti di esseri umani si avvicinano, sono nello stesso circo. Questi lucrano sugli uomini e i governanti lucrano facendo credere alla gente che la loro felicità dipende da bambini che muoiono in mare”, ha continuato il sindaco di Napoli.
I toni si fanno ancora più duri nel corso del suo intervento: “Se Salvini prova solo a pensare di inviare militari contro sindaci avrà risposta adeguata che se la ricorderà tutta la vita. Questo signore sta rafforzando i temi critici della migrazione nel nostro paese, non fa nulla per l’integrazione, scarica tutto sui sindaci, aumenta bombe sociali che lui sostiene essere il male nostro paese”.
Alle parole del primo cittadino di Napoli ha subito risposto il ministro Salvini: “I porti italiani sono chiusi, abbiamo accolto già troppi finti profughi, abbiamo arricchito già troppi scafisti! I sindaci di sinistra pensino ai loro cittadini in difficoltà, non ai clandestini”.