Salvini alla guida della ruspa che abbatterà la villa dei Casamonica, ma il merito non è suo
Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha annunciato che il 26 novembre 2018 abbatterà la villa del clan Casamonica in via Rocca Bernarda, all’estrema periferia sud di Roma, guidando la ruspa personalmente. (Qui vi raccontiamo chi sono i Casamonica, una delle famiglie mafiose più influenti di Roma).
Ma il merito del progetto di abbattimento e di riutilizzo dell’area che occupa la villa non sarebbe del vicepremier Salvini, come riporta Fanpage sarebbe infatti dell’amministrazione locale e dei cittadini.
La sfarzosa abitazione del clan, che si estende per mille metri quadri, è stata confiscata nel 2009. Dopo la confisca, nel 2013 arriva lo sgombero dalla polizia, perché all’interno vivevano ancora alcuni degli esponenti dei Casamonica, e poi la rappresaglia.
Nel gennaio del 2018 la regione Lazio di Nicola Zingaretti sblocca la situazione. Grazie a una delibera e ad un’interlocuzione con l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, la Regione Lazio acquisisce l’immobile e lo destina all’abbattimento.
Anche la riconversione dell’aerea non sarebbe un’idea scaturita e studiata da Matteo Salvini, bensì del comitato di quartiere e dei cittadini dei dintorni, che hanno deciso di destinare il luogo alla realizzazione di un parco pubblico.
Nella parte occupata dalla dependance della villa, che sarà salvata dall’abbattimento, si creerà la sede del comitato di quartiere.
Ma non solo. Oltre alle idee e alla volontà di porre fine allo stallo che interessava la villa del clan dei Casamonica, i cittadini e l’amministrazione ci hanno messo anche le risorse. Si parla infatti di 250mila euro.
Quello che viene contestato a Salvini non è tanto il fatto che presenzierà nelle facoltà del suo ruolo istituzionale all’abbattimento della villa sequestrata all’associazione mafiosa, quanto alla propaganda della ruspa che, come sottolinea Fanpage, “farà dei detriti della villa dei Casamonica un tutt’uno con quelli di campi rom e baracche di senza tetto, trasformando l’abbattimento in un’occasione di propaganda per la Lega. Un cattivo servizio a chi, ogni giorno, si impegna per mettere al servizio delle comunità locali i beni confiscati alle mafie”.