Un sacerdote di Ventimiglia accoglie i profughi sgomberati dalla polizia
Circa 70 migranti sono stati accolti in una parrocchia da padre Francesco Marcoaldi dopo un blitz delle forze dell'ordine volto a sgomberare i migranti presenti in città
All’alba di lunedì 30 maggio è scattato lo sgombero dei migranti che il giorno prima si erano accampati in una tendopoli montata sulla spiaggia alla foce del fiume Roja, a Ventimiglia.
L’ordinanza di sgombero è stata emessa ieri dal sindaco di Ventimiglia Enrico Ioculano per motivi di sicurezza e igiene pubblica dopo che circa duecento persone da tre settimane rifiutavano di farsi identificare.
In un primo intervento le forze dell’ordine hanno perquisito i migranti e li hanno caricati su un bus per portarli in questura dove saranno identificati, poi si sono spostati verso la stazione per cercare altri migranti che nel corso della notte si erano sparpagliati in varie zone della città.
Il vescovo di Ventimiglia-Sanremo, monsignor Antonio Suetta, si è offerto di ospitare i profughi in un terreno del seminario e ha chiesto alla Croce rossa di pensare a pasti e assistenza e alla Protezione civile di allestire i servizi igienici.
Settanta profughi sono stati accolti da padre Francesco Marcoaldi: “Ho avuto apertura dal vescovo e io ho spalancato le porte della mia parrocchia ai migranti. Resteranno qui fino a quando non sarà trovata una soluzione a questo problema. Resteranno qui fino a quando è necessario”, ha spiegato il frate della congregazione Figli di Maria Immacolata.