La rete russa di account falsi che cerca di influenzare la politica italiana
Un sito americano ha analizzato i tweet prodotti da account falsi che rimandano al Internet Research Agency, l'agenzia di San Pietroburgo: alcuni erano diretti contro il presidente Mattarella
Il sito di statistica americano Five Thirthy Eight ha rivelato che sono stati diffusi 15mila tweet a favore dei partiti populisti in Italia.
Tra i messaggi analizzati ci sono anche quelli lanciati in rete contro il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, pubblicati tra il 27 e il 18 maggio 2018 in seguito al “no” del capo dello Stato alla nomina di Paolo Savona come ministro dell’Economia.
L’agenzia ha analizzato in totale 3 milioni di messaggi creati dagli account associati all’agenzia russa Internet Research Agency.
La notizia è stata diffusa da Corriere della Sera e Repubblica e smascherano la propaganda russa che cerca di influenzare l’opinione pubblica ricorrendo alla rete a falsi profili social.
I due giornali italiani hanno ripreso la ricerca statunitense che riporta la prove della strategia messa in campo da Mosca per manipolare gli elettori italiani e creare divisione e dibattito tra gli utenti della rete.
Tra i tweet relativi all’Italia analizzati dall’agenzia, c’è anche quello relativo al figlio dell’ex ministro del Lavoro Poletti, finito al centro di numerose critiche dopo la diffusione della notizia che il suo giornale era finanziato da soldi pubblici.
Ad aver regalato tanta viralità al tweet sarebbe una certa Noemi, un account falso che vanta più di 50mila follower e che ha rilanciato il messaggio, che da quel momento è stato rilanciato da numerosi profili in rete incapaci di capire che si trattava di una bufala.
Lo stesso profilo, in seguito, è stato cancellato e non è più presente sui social.
A smascherare l’account era stato David Puente, che aveva rivelato come dietro il profilo di Noemi ci fosse in realtà un’agenzia di San Pietroburgo, la Internet Research Agency, che conta 400 dipendenti.
L’indagine sui tweet che sono stati diffusi in Italia è stata svolta dal sito americano da Nate Silver, con la collaborazione di alcuni docenti universitari, che ha analizzato 2.973.371 messaggi creati da circa 3mila account.
I tweet sono stati caricati in un database aperto in cui sono stati inserendo autore, testo, data e tipologia di tweet, specificando quindi se si trattava di un messaggio originale o un retweet.
L’analisi si è svolta in un periodo che va dal febbraio del 2012 al maggio del 2018.
In generale, gli account falsi hanno il compito di rilanciare i profili social che hanno già un forte seguito e vicini ai temi di loro interesse.
“Putin è l’unico grande statista e uomo di pace, Usa sono guerrafondai”, è il tweet pubblicato dall’account “belkastrelka”.
Altri profili fake interagivano invece con gli account dei sostenitori di Lega e 5 Stelle.
A colpire il caso di un caso profilo analizzato anche dal procuratore Robert Mueller nel caso Russiagate, le indagini per scoprire le influenze russe nelle elezioni presidenziali statunitensi.
Elena, questo il nome dell’utente, inizialmente scriveva in inglese, ma in un secondo momento i suoi messaggi sono pubblicati in italiano e si concentrano sui partiti attualmente al governo.
“Riassemblare e organizzare questi tweet è una sorta di esercizio di sicurezza nazionale”, hanno dichiarato a Repubblica i responsabili del sito americano.