Roberto Saviano parla di immigrazione a Che Tempo Che Fa e cita il Vangelo: “Se violi il diritto di un altro violi anche il tuo”
Roberto Saviano, ospite di Fabio Fazio nella puntata di domenica 24 febbraio di Che Tempo Che Fa, proprio in apertura della trasmissione ha tenuto un monologo affrontando i temi del razzismo e dell’immigrazione.
Il giornalista e scrittore ha infatti parlato delle “migliaia di persone che scappano dalla miseria e dalla guerra” criticando – come già fatto più volte – la politica del governo Lega-M5s nella gestione dei flussi, degli sbarchi e delle crisi umanitarie.
“Le migliaia di persone che scappano dalla miseria e dalla guerra non le fermi mica respingendo i barconi, criminalizzando le Ong o parlando di invasione”, ha infatti esordito Saviano riferendosi in particolare agli slogan del Carroccio guidato da Matteo Salvini.
“Non le fermi nemmeno – ha poi continuato – trasformando trafficanti in guardia costiera e sostenendo le prigioni libiche. L’unico modo è ripensare all’accoglienza, ai corridoi umanitari”.
Saviano ha poi posto l’accento sui rapporti commerciali che invece si hanno con i Paesi da cui arrivano i profughi, e di quante volte nella vita quotidiana ci capita di avere a che fare con prodotti che giungono proprio da lì.
“Nelle merendine che mangiamo c’è il cacao africano. Nei nostri smartphone c’è il coltan. I parquet sono fatti di Iroko, un legno delle foreste africane. La bauxite con cui si costruiscono gli aerei con cui viaggiamo viene dall’Africa. Si muovono le cose che ci permettono di vivere, perché non dovrebbero muoversi le persone?“, è infatti la provocazione dell’autore di Gomorra.
Poi Saviano ha parlato di diritto, sostenendo che “quando viene violato il diritto di un altro significa che verrà violato anche il nostro”. “Il diritto è come una strana benzina, più si espande e meno si consuma: più fai strada, più si riempie, meno ne fai e più si svuota”, è sua metafora.
Infine il giornalista ha citato il Vangelo, questa volta in maniera decisamente differente rispetto al riferimento che ha recentemente fatto il ministro per la Famiglia Lorenzo Fontana.
Saviano utilizza proprio il tema del diritto per agganciarsi alla parola di Dio e dei suoi profeti: “La potenza dell’universalità del diritto è stata raccontata da Matteo, l’evangelista. C’è un brano magnifico del suo Vangelo – e lo dico da non credente – in cui si descrive il giudizio finale, quando Gesù Cristo radunerà i giusti, parafraso:”Perché io ho avuto fame e voi mi avete dato da mangiare, io ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero forestiero e mi avete ospitato. E i giusti diranno: Signore, ma quando mai ti abbiamo visto affamato, assetato o bisognoso di ospitalità? E Cristo rispose: tutte le volte che avrete fatto questo a uno dei miei fratelli, lo avrete fatto a me“.