Ricordando Enrico Fermi
Il 29 settembre del 1901 nasceva a Roma il fisico italiano Enrico Fermi, vincitore del premio Nobel per la Fisica nel 1938
Il 29 settembre 1901 nasceva a Roma il fisico italiano Enrico Fermi.
La sua fama è dovuta soprattutto agli studi che compì nell’ambito della meccanica quantistica e della fisica nucleare, studi che gli consentirono di vincere il premio Nobel per la fisica nel 1938.
In suo onore venne dato il nome a un elemento della tavola periodica, il fermio.
Figlio di Alberto Fermi, ispettore capo presso il ministero delle comunicazioni, e Ida De Gattis, insegnante di scuola elementare, Fermi mostrò fin da piccolo grandi doti intellettive, che gli consentirono di eccellere fin da subito nei suoi studi.
Molto legato fin dall’infanzia a suo fratello maggiore rimase profondamente turbato quando morì nel 1915 in seguito a un’operazione chirurgica alla gola. Per superare il tragico momento Fermi si gettò a capofitto nello studio e terminò il ginnasio con un anno di anticipo.
Durante gli anni del liceo la sua precoce attitudine verso la matematica e la fisica fu riconosciuta e incoraggiata da alcuni colleghi del padre, tra cui l’ingegner Adolfo Amidei, che guidò la sua formazione scientifica in molti campi.
Nel 1918 Fermi vinse una borsa di studio presso la prestigiosa Scuola Normale Superiore di Pisa. Nello stesso periodo si iscrisse all’Università di Pisa, dove sbalordì la commissione esaminatrice per l’elevato livello della sua preparazione.
Il 4 luglio del 1922 Fermi si laureò all’Università e il 7 luglio si diplomò presso la Scuola Normale, ottenendo in entrambi casi la magna cum laude.
Nel 1926 Fermi scoprì quella che oggi è nota come la “statistica di Fermi”, ovvero una serie di leggi statistiche che governano le particelle soggette al principio di esclusione di Pauli, oggi note con il nome di fermioni, che si contrappongono ai bosoni che obbediscono, invece, alle leggi della statistica di Bose-Einstein.
Nel 1927 fu nominato professore di fisica teorica presso l’Università di Roma, carica che mantenne fino al 1938 quando, subito dopo aver ricevuto il premio Nobel per la Fisica, emigrò negli Stati Uniti, soprattutto per sfuggire alla dittatura fascista di Mussolini.
Il premio Nobel per la fisica gli fu assegnato per i suoi studi sulla radioattività artificiale prodotta dai neutroni e le reazioni nucleari indotte dai neutroni lenti. Nell’anno in cui vinse il Nobel Fermi era senza dubbio il più grande esperto di neutroni al mondo, e continuò a occuparsi di questo argomento una volta emigrato negli Stati Uniti, dove presto fu nominato professore di Fisica presso la Columbia University di New York.
Nel 1944 Fermi diventò cittadino americano e nel 1946, alla fine della guerra, accettò una cattedra presso l’Istituto di studi nucleari dell’Università di Chicago, dove concentrò la sua attenzione sulla fisica delle alte energie. Ricoprì questa posizione fino alla sua scomparsa prematura avvenuta il 28 novembre 1954.