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Cosa è successo il 9 maggio nel mondo

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Un riassunto semplice e chiaro di quello che è successo oggi nel mondo

Austria: il cancelliere austriaco Werner Faymann si è dimesso dal suo incarico di capo di governo e di presidente della Spö, il partito socialdemocratico d’Austria. Nelle ultime settimane il cancelliere aveva ricevuto forti pressioni dall’ala giovanile del suo partito per la sua politica di tolleranza zero nei confronti della questione dei migranti e a causa dei risultati deludenti nelle elezioni presidenziali di alcune settimane fa. Domenica 24 aprile Norbert Hofer, il candidato del partito della Libertà (Fpö), formazione di estrema destra anti-immigrazione e ultranazionalista, aveva infatti trionfato con il 36,7 per cento dei voti, non raggiungendo tuttavia la maggioranza assoluta.

– Filippine: si è votato oggi per eleggere il nuovo presidente. Il candidato Rodrigo Duterte, dato per favorito alla vigilia della tornata elettorale, sarebbe secondo i sondaggi e gli exit poll largamente in vantaggio. La senatrice Grace Poe, uno dei candidati alla corsa presidenziale più popolari, ha già ammesso la sconfitta. Gli altri concorrenti erano il vicepresidente Jejomar Binay, la senatrice Miriam Santiago, e Mar Roxas, nipote del primo presidente filippino. Il presidente uscente, Benigno Aquino, non si può più ricandidare dal momento che la costituzione prevede il limite a un solo mandato presidenziale di sei anni. Più di centomila agenti di polizia sono in servizio per sedare eventuali proteste violente. Dieci persone sono state uccise nel corso di vari agguati. L’incidente più grave è costato la vita a sette persone a Rosario, nella provincia di Cavite, una regione dalle forti divisioni politiche. Sabato 7 maggio un candidato sindaco era stato ucciso nel sud del paese. 

– Brasile: il presidente ad interim della camera bassa brasiliana, Waldir Maranhao, ha annullato il procedimento di impeachment a carico della presidente Dilma Rousseff e richiesto che la questione torni alla camera per un nuovo voto. Alla base della decisione di Maranhao ci sarebbero irregolarità procedurali riscontrate nel voto del 17 aprile scorso che aveva deciso per la messa in stato di accusa di Rousseff. Il senato avrebbe a sua volta votato l’impeachment mercoledì 11 maggio, esprimendosi con tutta probabilità a favore e decretando l’avvio di un processo della durata di sei mesi durante i quali il vice presidente Michel Temer avrebbe assunto la carica di presidente ad interim.

– Canada: l’incendio che da una settimana minaccia la città canadese di Fort McMurray in Alberta ha distrutto un quinto delle abitazioni. Più di 100mila residenti nella città e nelle aree circostanti sono stati evacuati. Durante il fine settimana l’incendio si è sviluppato meno di quanto temuto dai vigili del fuoco, ma le zone rimaste intatte della città non sono ancora fuori pericolo. L’incendio copre ora un’area di 1.700 chilometri quadrati. Venerdì 6 maggio si temeva che la situazione precipitasse a causa delle alte temperature, del vento secco e del terreno arido, ma i vigili del fuoco sono riusciti a non fare estendere ulteriormente l’incendio. 

– Grecia: il primo ministro greco Alexis Tsipras ha difeso le nuove controverse riforme sul sistema pensionistico e fiscale approvate dal parlamento, ampiamente criticate dall’opposizione e dall’opinione pubblica. Secondo il premier greco la legge di riforma, passata con 153 voti a favore su 300, è stata mossa da un principio di giustizia sociale e solo il 7,5 per cento dei pensionati andrà incontro a un taglio delle proprio pensioni. Le riforme sono necessarie per sbloccare un’ulteriore quota degli aiuti internazionali, in vista di una riunione dei ministri delle finanze della zona euro per discutere della questione, prevista per oggi 9 maggio a Bruxelles.

– Yemen: il Pentagono ha reso noto di avere un ristretto numero di soldati impegnati in Yemen. Nel frattempo, la tregua instaurata il 10 aprile sotto l’egida delle Nazioni Unite per facilitare lo svolgimento dei colloqui di pace in Kuwait, inizialmente previsti per il 18 aprile e poi rimandati, rischia di collassare. Secondo quanto riferito dal portavoce del Pentagono – il capitano Jeff Davis – alcuni uomini appartenenti alle forze armate americane sono stati incaricati di fornire supporto di intelligence alle operazioni degli Emirati arabi uniti (Uae) contro il gruppo estremista al-Qaeda nella penisola arabica (Aqap). I ribelli sciiti Houthi hanno denunciato un raid aereo della coalizione in sostegno al governo internazionalmente riconosciuto guidata dall’Arabia Saudita che domenica 8 maggio avrebbe ucciso sette persone. In stallo i negoziati di pace.

– Arabia Saudita: Riad ha fatto sapere di aver intercettato un missile balistico proveniente dal territorio del vicino Yemen. Le autorità saudite hanno detto che continueranno a rispettare il cessate il fuoco nonostante quello che ritengono essere un attacco da parte delle forze ribelli sciite Houthi.

– Calcio: Michel Platini lascia la presidenza della Uefa dopo aver perso il 9 maggio il ricorso contro la squalifica in relazione alla vicenda del pagamento di due milioni di franchi svizzeri da parte dell’ex presidente della Fifa Joseph Blatter. La carriera come dirigente sportivo dell’ex calciatore può ritenersi di fatto conclusa. L’assoluzione in cui sperava Platini da parte del Tribunale arbitrale sportivo (Tas) non è arrivata, anche se la squalifica è stata ridotta da sei a quattro anni. “Il tribunale è dell’opinione che la severa sanzione può essere giustificata in vista delle funzioni dirigenziali svolte dal signor Platini (vice presidente della Fifa e presidente della Uefa), l’assenza di pentimento e l’impatto dell’affare sulla reputazione della Fifa”, ha fatto sapere il Tas in una dichiarazione.

– Corea del Nord: l’inviato della Bbc in Corea del Nord e il suo team sono stati espulsi dal paese dopo essere stati fermati e interrogati per otto ore dalle autorità a causa dei loro reportage. Il giornalista televisivo Rupert Wingfield-Hayes, il suo produttore e il cameraman sono stati bloccati dalle autorità all’aeroporto di Pyogngyang venerdì 6 maggio mentre si stavano imbarcando su un aereo diretto a Pechino. I tre erano gli inviati dell’emittente televisiva britannica per seguire il Congresso del partito dei lavoratori. Le autorità nordcoreane sarebbero rimaste irritate dai loro reportage sulla vita nella capitale.

– Cina: una frana nella provincia sudorientale del Fujian, in Cina, ha finora causato la morte di 34 persone, mentre quattro risultano ancora disperse. Domenica 8 maggio 2016 le forti piogge hanno causato uno smottamento che ha investito un impianto per la produzione di energia idroelettrica in costruzione. La pioggia incessante ha reso il lavoro dei soccorritori ancora più difficile. Sotto accusa gli standard di sicurezza nel paese.

– Iraq: un’autobomba ha ucciso dodici persone e ferite più di quaranta nella città di Baquba, nell’est dell’Iraq, lunedì 9 maggio. La macchina carica di esplosivo è deflagrata in un affollato ristorante della città vicino al centro. Non c’è stata per il momento alcuna rivendicazione dell’attentato, ma il sedicente Stato islamico ha regolarmente compiuto attacchi simili in questa provincia al confine con l’Iran abitata da musulmani sciiti e sunniti.

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