Cosa è successo l’8 agosto nel mondo
Un riassunto semplice e chiaro di quello che è successo oggi nel mondo
Pakistan: l’esplosione di una bomba, detonata da un attentatore suicida, in un ospedale in Pakistan ha ucciso oltre 70 persone e ferito altre trenta. L’attacco è stato rivendicato dal gruppo estremista Jamaat-ur-Ahrar. L’aggressione si è verificata a Quetta, il capoluogo della provincia sudoccidentale del Belucistan, percorsa da violenze, mentre alcune persone – per lo più giornalisti e avvocati – si erano raccolti per accompagnare il corpo di Bilal Anwar Kasi, un noto avvocato cui avevano sparato, uccidendolo, qualche ora prima. Diverse decine di persone stavano entrando nel reparto di emergenza dell’ospedale quando è esploso un ordigno. Il ministro dell’Interno del Belucistan Bugti aveva inizialmente parlato di almeno dieci vittime e 30 feriti, ma il bilancio è salito a 75 morti e oltre 50 feriti, riferisce il ministro della Salute del Belucistan Mohammed Omar Baloch, e si teme che sia destinato a crescere.
Afghanistan: due professori stranieri, uno di nazionalità americana e uno di nazionalità australiana, sono stati rapiti a Kabul, capitale dell’Afghanistan nella serata di domenica 7 agosto 2016. I due uomini, entrambi impiegati presso l’American University of Afghanistan, sono stati attaccati da alcuni uomini armati che indossavano uniformi delle forze di sicurezza afghane mentre facevano ritorno alla loro abitazione. Non si conosco ancora i dettagli del sequestro.
Yemen: un raid aereo condotto dalla coalizione guidata dall’Arabia Saudita in Yemen poco fuori la capitale Sanaa domenica 7 agosto 2016 ha ucciso almeno nove civili. Il bombardamento ha colpito il villaggio di Odhar nell’area di Nehm, che si trova al centro di feroci scontri tra i sostenitori del presidente Abd Rabbo Mansour Hadi e i ribelli sciiti Houthi. I colloqui di pace sponsorizzati dalle Nazioni Unite e ospitati dal Kuwait si sono interrotti nel fine settimana e le forze filogovernative hanno lanciato un’offensiva per riprendere Sanaa.
Thailandia: in un referendum tenuto domenica 7 agosto 2016, gli elettori thailandesi hanno deciso di appoggiare una nuova costituzione promossa dalle forze armate. Secondo gli osservatori, il voto è stato in gran parte dettato dal desiderio di stabilità dei cittadini, dopo oltre dieci anni di trambusto politico che ha inibito la crescita economica, portato a due interventi da parte dei militari e a diversi episodi di protesta trasformatisi in scontri mortali. Secondo il portavoce del comitato costituente, le elezioni generali si terranno tra settembre e ottobre 2017 e la nuova amministrazione assumerà il potere entro dicembre 2017. L’intento delle forze armate è quello di obbligare le future amministrazioni a seguire un piano di sviluppo nazionale ventennale stabilito proprio dall’esercito. Mentre gli osservatori avvertono che i militari stanno rafforzando la propria presa sul potere nel paese, intaccando inevitabilmente la democrazia, gli investitori hanno appreso con sollievo la notizia e il mercato azionario di Bangkok ha visto il picco più alto da 16 mesi a questa parte.
Stati Uniti: gravi disagi per il traffico aereo americano: la compagnia Delta Air Lines ha dovuto tenere a terra tutti i voli dopo che si è verificato un blocco totale del sistema. “I nostri sistemi sono bloccati ovunque. Speriamo di risolvere la questione in fretta”, si legge sull’account Twitter della compagnia. Qualche minuto dopo si informano i passeggeri che i sistemi sono di nuovo operativi, ma i voli subiranno ritardi e cancellazioni.