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Cosa è successo il 5 settembre nel mondo

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Un riassunto semplice e chiaro di quello che è successo oggi nel mondo

Cina: Nella prima elezione dopo la “rivoluzione degli ombrelli” e le proteste a favore della democrazia del 2014, una nuova generazione di attivisti pro-democrazia è entrata nel parlamento di Hong Kong.

– Tra i nomi degli eletti spicca quello di Nathan Law, il giovane leader di 23 anni del movimento indipendentista che nel 2014 guidò le manifestazioni in strada e gli scioperi organizzati per protestare contro l’ingerenza di Pechino nella politica di Hong Kong.

– Nonostante il buon risultato alle elezioni che dovevano assegnare i 70 seggi del Consiglio legislativo locale, la maggioranza è rimasta in mano agli esponenti alleati di Pechino, ma i 27 seggi ottenuti dall’opposizione dimostrano, come ha sottolineato Law, che “gli abitanti di Hong Kong chiedono un cambiamento”.

– Il risultato, comunque, non è esclusivamente simbolico. Infatti, avendo ottenuto più di un terzo dei seggi del parlamento, l’opposizione ottiene il diritto di veto in caso di modifiche alla Costituzione.

— Sud Sudan: Il governo del Sud Sudan ha accettato di ospitare sul proprio territorio quattromila uomini inviati come peacekeeper dalle Nazioni Unite nel tentativo di evitare un embargo sulle armi minacciato dal Consiglio di sicurezza dell’Onu.

– Da quando nel dicembre del 2013 scoppiò la guerra civile in Sud Sudan, dopo che il presidente Salva Kiir aveva accusato il suo vice Riek Macher di aver tentato un colpo di stato, i peacekeeper delle Nazioni Unite sono stati l’unica forza in campo a proteggere i civili coinvolti nel conflitto, allestendo campi profughi e consegnando aiuti umanitari.

– Nell’agosto del 2015, i due leader avevano firmato l’accordo di pace, che prevedeva la creazione di un governo di unità nazionale, che tuttavia non è mai realmente entrato in vigore, a causa delle continue violazioni da entrambe le parti.

– A luglio sono scoppiati nuovamente violenti combattimenti tra le truppe fedeli al presidente Kiir e gli ex ribelli del vicepresidente Riek.

— Siria: almeno 30 persone sono rimaste uccise in una serie di esplosioni in diverse città della Siria sotto il controllo governativo e in un’area controllata dai curdi. Lo hanno reso noto i media di stato.

– Le esplosioni hanno colpito la città costiera di Tartus, Homs, la capitale Damasco e Hassakeh nell’area nord-orientale della Siria, controllata dai curdi ma in cui le autorità del regime mantengono una presenza.

– La maggior parte delle vittime sono state uccise negli attacchi a Tartus, sede della principale base aerea russa in Siria. Nel duplice attentato sono morte almeno undici persone e altre 45 sono rimaste ferite.

– Altre otto persone sono morte ad Hassakeh in un attacco contro un posto di controllo delle forze curde, mentre due persone hanno perso la vita e altre sette sono rimaste ferite ad al-Zahra, quartiere alawita di Homs. 

— Iran: In vista del pellegrinaggio alla Mecca in programma per lunedì 12 settembre, si riaccendono le ostilità fra la Repubblica islamica dell’Iran e l’Arabia Saudita.

– La Guida Suprema iraniana, l’Ayatollah Alì Khamenei ha lanciato una dura accusa nei confronti dei leader sauditi definendoli “blasfemi” e “infedeli”. 

– In particolare, la critica è stata rivolta ai manager che gestiscono e organizzano il pellegrinaggio verso la città santa che si trova in Arabia Saudita, a fronte di quanto successe un anno fa quando centinaia di pellegrini morirono nella calca.

– L’Ayatollah ha sottolineato come a causa “di comportamenti vessatori” da parte di Riad, “il mondo islamico” dovrebbe riconsiderare la gestione di un evento come l’Hajj, anche se i pellegrini iraniani non vi prenderanno parte.

– L’Hajj è un pellegrinaggio compiuto annualmente dai fedeli di religione musulmana nella città santa della Mecca.

– Dietro le frequenti e reciproche accuse si cela la rivalità regionale tra i due paesi.

— Afghanistan: Almeno 24 persone sono morte in un duplice attacco suicida messo in atto in una zona trafficata della capitale afghana Kabul, non lontano dal ministero della Difesa.

– I feriti sono almeno 91, secondo quanto riferito dalle autorità locali. L’attacco è stato rivendicato dai Taliban e avviene a meno di due settimane dall’attentato sferrato contro l’Università americana di Kabul. 

– Il portavoce del ministero della Difesa, Mohammed Radmanesh ha descritto la dinamica dell’attacco. Due esplosioni sono state avvertite in rapida successione in una zona affollata della città, nei pressi di alcuni edifici governativi, di un mercato e di un incrocio principale.

– Israele: Un parcheggio di sei piani in un cantiere è crollato nella mattina di lunedì 5 settembre a Tel Aviv, in Israele. I soccorritori hanno estratto sei persone dalle macerie, ma si temono almeno altre quindici persone intrappolate all’interno dell’edificio. Almeno undici persone ferite sono state trasportate d’urgenza all’ospedale, una di loro è gravemente ferita. Sul luogo dell’incidente sono arrivati circa sessanta soccorritori.

– Francia: É iniziata la protesta dei camionisti, dei commercianti e degli agricoltori per chiedere la demolizione definitiva del campo profughi di Calais in Francia.

– Diversi camion e trattori combinati a una vera e propria catena umana hanno bloccato fin dalle prime ore della mattina di lunedì le strade che conducono al porto francese di Calais, causando gravi ripercussioni sul traffico locale. 

– I manifestanti chiedono la chiusura definitiva del campo profughi che attualmente ospita 6mila persone. Alle proteste si sono uniti anche 200 agricoltori, commercianti, sindacalisti e il sindaco di Calais, Natacha Bouchart. 

– La protesta in corso è stata vista come la più grande messa in piedi dalla popolazione locale contro la cosiddetta “Giungla”, come viene soprannominato il campo dove migliaia di persone continuano a vivere in condizioni squallide. 

— Francia: In Corsica, a un gruppo di cinque donne che indossavano il velo islamico è stato impedito di entrare nella scuola materna per lasciare i propri figli. L’incidente è accaduto nel comune di Bonifacio.

– A bloccare l’accesso all’interno dell’edificio alcuni genitori che risiedono nella città francese e che avevano accompagnato i propri bambini all’asilo. Lo hanno reso noto media locali. La polizia è intervenuta per ristabilire l’ordine. 

– Al personale e agli alunni delle scuole francesi non è consentito indossare simboli religiosi, mentre i genitori degli alunni non devono attenersi a questa disposizione. 

– Le tensioni fra musulmani e residenti nelle località francesi, soprattutto nella Francia meridionale, sono aumentate dopo l’ultima sanguinosa strage di civili compiuta a Nizza il 14 luglio, rivendicata dall’Isis, dove sono morte 86 persone. 

 — Germania: Nelle elezioni della regione nord orientale del Meclemburgo-Pomerania occidentale, i Cristiano democratici del Cdu, il partito della cancelliera tedesca Angela Merkel, sono stati battuti sia dai socialdemocratici dell’Spd (primi nei risultati con il 30,6 per cento dei voti), sia dal partito populista e anti-immigrazione Afd (con il 20,8 per cento dei voti contro il 19 per cento). Con questo voto gli elettori tedeschi hanno voluto punire la politica dell’accoglienza della cancelliera Angela Merkel, che in un anno ha fatto entrare oltre un milione di rifugiati siriani in territorio tedesco.

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