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Cosa è successo il 4 luglio nel mondo

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Un riassunto semplice e chiaro di quello che è successo oggi nel mondo

Regno Unito: Nigel Farage, leader del partito nazionalista, euroscettico e antimmigrazione Ukip ha rassegnato le dimissioni dalla guida del partito. Farage era stato tra i principali sostenitori della campagna per il leave al referendum sulla Brexit. “Il mio obiettivo di uscire dall’Unione europea è stato raggiunto… Ho compiuto la mia missione, adesso posso tornare a occuparmi della mia vita”, ha annunciato Farage nel corso di una conferenza stampa sul futuro del partito all’indomani della vittoria al referendum della Brexit. Per oltre venti anni Farage ha fatto politica contro Bruxelles. La sua carriera è iniziata nel 1999, quando venne eletto al Parlamento europeo, con la promessa di utilizzare i rimborsi spese per investigare sugli sprechi dell’Unione. L’altro obiettivo di Farage era di salvare la sterlina e non aderire all’eurozona, ma inizialmente non faceva campagna per uscire dall’Ue. Il momento decisivo della rottura con Bruxelles è stato sul tema dell’immigrazione, in particolare dall’est Europa. 

– Cina: almeno 180 persone sono morte in Cina a causa di inondazioni che si sono verificate lungo il fiume Yangtze in seguito a piogge torrenziali. Sono caduti tra i 10 e i 50 centimetri di pioggia in sette province. Almeno 45 persone risultano ancora disperse e in tutto 33 milioni di persone sono colpite dal maltempo. La pioggia ha inoltre spazzato via le linee ferroviarie e creato danni alle reti stradali. Tra i morti, 23 sono rimasti uccisi in una colata di fango nella provincia di Guizhou e altri otto sono morti nella città di Wuhan, nella provincia di Hubei, in seguito al crollo di un muro. Le previsioni meteorologiche dicono che le piogge continueranno almeno fino a mercoledì, interessando la Cina meridionale e occidentale. 

– Italia: la polizia nelle prime ore del mattino di lunedì 4 luglio ha eseguito 38 fermi in diverse città italiane, smantellando un’organizzazione criminale internazionale specializzata nel traffico di migranti. Fondamentali, nelle indagini svolte della polizia di Palermo, le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia eritreo arrestato nel 2014 e condannato a cinque anni. La rete era composta da 25 eritrei, 12 etiopi e un italiano, con cellule attive in Nord Africa, Agrigento, Palermo, Roma e diversi paesi europei. Nel corso delle indagini è stata ricostruita la struttura organizzativa di una pericolosa rete criminale e sono stati individuati ingenti flussi di denaro, proventi del traffico di migranti, ma anche il tragico catalogo degli orrori dell’organizzazione. “I morti di cui si viene a conoscenza sono una minima parte”, ha spiegato il pentito agli investigatori, “tant’è che solo in Eritrea otto famiglie su dieci hanno avuto vittime”. 

il corpo di uno studente americano scomparso a Roma tre giorni fa è stato trovato nel Tevere questa mattina e la polizia non esclude che possa essere stato ucciso. Beau Solomon, 19enne del Wisconsin, doveva cominciare un periodo di studio a Roma alla John Cabot University. Il ragazzo è stato visto l’ultima volta intorno all’una di notte di venerdì primo luglio in un pub a Trastevere, poche ore dopo essere arrivato nella capitale. È stato detto che Solomon aveva una ferita alla testa e che la sua maglietta era sporca di sangue. Inoltre, la famiglia ha riferito che la sua carta di credito è stata usata nelle ore in cui il ragazzo risultava scomparso. La polizia ha riferito che il corpo di Salomon è stato portato all’obitorio dove verrà effettuata un’autopsia per determinare le cause del decesso.

– Bangladesh: le autorità del Bangladesh hanno identificato cinque dei membri del commando di sette persone che venerdì primo luglio ha attaccato il ristorante nella capitale Dacca uccidendo venti persone tra cui nove italiani. Erano conosciuti alla polizia e appartenevano a un gruppo di estremisti islamici del Bangladesh, il Jamaeytul Mujahdeen Bangladesh (JMB), senza apparenti connessioni con l’Isis, che tuttavia ha rivendicato l’attentato. Nelle ore precedenti il sedicente Stato islamico avrebbe diffuso alcune fotografie con i presunti terroristi in posa davanti alla bandiera nera dell’Isis. Tre degli attentatori avevano meno di 22 anni ed erano ricercati dalla polizia da sei mesi. Sei di loro sono stati uccisi nel raid della polizia, mentre un settimo è stato arrestato e interrogato dalla polizia, ma ancora non è chiaro quale ruolo abbia avuto nell’attacco. 

– Filippine: trenta spacciatori di droga sono stati uccisi nelle Filippine da quando Rodrigo Duterte ha prestato giuramento come presidente giovedì 30 giugno 2016. La polizia ha anche reso noto di aver sequestrato narcotici per un valore di circa 18 milioni di euro. Duterte ha vinto le elezioni in maggio promettendo un giro di vite sul crimine e utilizzando una retorica violenta che ha preoccupato molti soprattutto rispetto all’idea della liceità delle uccisioni extragiudiziali. Il capo della polizia della regione di Manila, Oscar Albayalde, ha dichiarato che cinque spacciatori sono stati uccisi domenica durante una sparatoria con la polizia in una baraccopoli vicina a una moschea nella zona del palazzo presidenziale. “I miei uomini erano in procinto di consegnare gli avvisi di garanzia quando ci sono stati degli spari provenienti da una delle abitazioni dell’area”, ha riferito Albayalde ai giornalisti aggiungendo che gli agenti hanno risposto al fuoco uccidendo cinque uomini.

– Israele: l’ultima volta che aiuti umanitari turchi hanno provato a raggiungere Gaza, nel 2010, dieci attivisti avevano perso la vita. Si trovavano a bordo della Mavi Marmara, parte della Gaza Freedom Flotilla, che era stata assaltata dalle forze armate israeliane che intendevano bloccarli a qualunque costo. L’incidente causò una rottura difficile da sanare tra Ankara e Tel Aviv, ma nel corso degli ultimi mesi qualcosa è cambiato e il 27 giugno Turchia e Israele hanno firmato un accordo per la normalizzazione dei loro rapporti. Questo accordo consente alla Turchia di mandare aiuti a Gaza e di realizzare progetti infrastrutturali nella striscia. Così, domenica 3 luglio 2016, la nave Lady Leyla, battente bandiera panamense e con a bordo 11mila tonnellate di derrate alimentari, abiti e giochi provenienti dalla Turchia, è approdata al porto israeliano di Ashdod. Da lì, gli aiuti verranno trasportati via terra verso Gaza dove dovrebbero arrivare in tempo per i festeggiamenti che segnano la fine del mese sacro di Ramadan, l’Eid al-Fitr, che si celebra il 5 luglio.

– Arabia Saudita: un attentatore suicida è morto dopo essersi fatto esplodere nei pressi del consolato americano nella città saudita di Jeddah. Lo ha riferito il ministero degli Interni saudita. Due agenti di sicurezza che sono intervenuti sul posto sono rimasti leggermente feriti, ma nessun altro è stato coinvolto. I due erano intervenuti perché insospettiti dalla presenza di un uomo nel parcheggio dell’ospedale Suleiman Faqeeh, che si trova proprio di fronte al consolato americano. Mentre si avvicinavano l’uomo ha fatto esplodere la cintura esplosiva che aveva addosso. L’attacco è avvenuto nelle prime ore del mattino, nel giorno dell’Independence Day statunitense e poco prima della preghiera dell’alba, che segna l’inizio del digiuno del mese sacro di Ramadan. 

In serata, sono state avvertite delle esplosioni nei pressi di una moschea nel distretto finanziario di Qatif, nella parte occidentale del paese. Un terzo attentatore suicida si è fatto invece esplodere nei pressi della sede della sicurezza della moschea del Profeta di Medina, il secondo sito più sacro nell’Islam. Il bilancio iniziale dell’attacco è di due uomini della sicurezza, oltre all’attentatore. Domani si chiuderà il mese sacro di Ramadan che verrà celebrato con l’Eid al-Fitr.

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