Cosa è successo il 31 maggio nel mondo
Un riassunto semplice e chiaro di quello che è successo oggi nel mondo
Iraq: l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, Unhcr, ha riferito che le forze dell’Isis stanno usando centinaia di famiglie nella città irachena di Falluja come scudi umani, mentre le forze governative avanzano nell’offensiva per sottrarre la città al controllo dei miliziani estremisti. Circa 3.700 persone hanno lasciato Falluja, che si trova a ovest della capitale Baghdad, nel corso della settimana passata. “L’Unhcr ha ricevuto notizia di vittime tra la popolazione civile nel centro di Falluja a causa dei pesanti bombardamenti, inclusi sette membri della stessa famiglia sabato 28 maggio”, ha dichiarato il portavoce dell’Unhcr, William Splinder, durante una conferenza stampa.
– India: almeno 2.234 cittadini indiani hanno contratto il virus dell’Hiv dopo essersi sottoposti a trasfusioni con sangue infetto. I dati sono stati rivelati dalla National Aids Control Organisation (Naco) in risposta a una petizione che richiedeva informazioni presentata dall’attivista Chetan Kothari. In India ci sono circa 2,09 milioni di persone che soffrono di Aids. Il maggior numero di casi di pazienti infetti dopo le trasfusioni, ben 361, si è verificato nello stato settentrionale dell’Uttar Pradesh. Nelgli stati di Gujarat e di Maharashtra si sono contati rispettivamente 292 e 276 casi. Nella sola capitale indiana, Nuova Delhi, i pazienti contagiati sono stati 264.
– Siria: il ministro degli Esteri turco ha accusato l’aeronautica russa di aver colpito un ospedale e una moschea nella città di Idlib, nel nord della Siria, sotto il controllo dei ribelli, causando la morte di oltre 60 persone e ferendone circa 200, martedì 31 maggio 2016. Nel frattempo, le Nazioni Unite hanno riferito che le autorità curde hanno impedito ai civili che fuggono dall’offensiva dell’Isis nel nordovest del paese di entrare nelle aree sotto il loro controllo in risposta agli attacchi di alcuni gruppi ribelli nell’area di Aleppo sotto il controllo curdo.
Il ministro turco in una dichiarazione ha chiesto alla comunità internazionale di reagire prontamente contro gli “indifendibili” crimini perpetrati dalle amministrazioni russa e siriana. L’Osservatorio siriano per i diritti umani aveva in precedenza riferito di bombardamenti aerei russi durante la notte sulla città di Idlib, che si trova a circa 60 chilometri da Aleppo, che avrebbero provocato almeno 23 vittime, bilancio assolutamente provvisorio, inclusi sette bambini. L’Osservatorio ha anche reso noto che jet non identificati hanno colpito un campo di addestramento del gruppo islamista Ahrar al-Sham, sempre nella provincia di Idlib. Ci sarebbero numerose vittime tra cui probabilmente leader del gruppo che frequentavano abitualmente il campo.
– Afghanistan: i Taliban hanno ucciso nove persone e ne hanno rapite 20 nel nord dell’Afghanistan, ha riferito il vice capo della polizia di Kunduz, Massoum Hashem. I miliziani hanno fermato tre autobus lungo la strada ordinando ai passeggeri di scendere. Hanno sparato ad alcuni di loro e sequestrato circa venti persone, mentre 140 sono state tratte in salvo dalle forze afghane.
– Europa: un bambino su tre di età compresa tra i sei e i nove anni in Europa è in sovrappeso o è obeso. Il rapporto è stato commissionato dalla United European Gastroenterology (UAG) e si basa su dati provenienti da 46 paesi della regione europea. Lo studio prevede inoltre che il numero dei bambini sotto i cinque anni in tutto il mondo raggiungerà i 70 milioni entro il 2025, passando dai 41 milioni attuali. Secondo lo UAG l’Europa non può far fronte al problema: “In tutta Europa ci sono pediatri esperti e molti centri di eccellenza. Tuttavia non sono molto diffusi e non possono soddisfare le esigenze dei bambini di tutto il continente”, ha detto Michael Manns, presidente dell’organizzazione e professore di pediatria presso l’Hannover Medical School. Il costo del trattamento dei disturbi legati all’obesità equivale a un decimo del totale dei costi della sanità in Europa e minaccia la sostenibilità dei servizi sanitari pubblici delle nazioni europee.
– Brasile: anche il ministro Anti-corruzione del governo ad interim guidato da Michel Temer si è dimesso. Da alcune intercettazioni telefoniche è emerso che avrebbe cercato di far “insabbiare” un’indagine legata allo scandalo della compagnia petrolifera Petrobras. Fabiano Silveira è il secondo ministro ad interim a dimettersi, dopo che Romero Juca, il ministro per la Pianificazione, si era dimesso la settimana scorsa, in seguito a delle intercettazioni simili. Il ministro Silveira, secondo quanto si sente nelle intercettazioni, avrebbe consigliato al presidente del Senato, Renan Calheiros e un ex senatore, Sergio Machado, come evitare le indagini dalla procura. Machado è sotto inchiesta per il suo presunto coinvolgimento nello scandalo Petrobras, che ha coinvolto decine di politici e uomini di affari.
– Francia: non si fermano gli scioperi e le proteste contro la riforma del lavoro. I lavoratori delle ferrovie francesi inizieranno oggi, 31 maggio, alle ore 19 una nuova giornata di scioperi, prorogabile di giorno in giorno, che paralizzerà la rete dei trasporti nazionale. Il presidente francese Francois Hollande ha insistito sul fatto che non si farà marcia indietro sulle riforme, che mirano tra le altre cose a rendere più facile assumere e licenziare dipendenti. “È una legge progressista utile al nostro paese”, ha detto lui. Lo sciopero nazionale vede coinvolti agenti di polizia, insegnanti, funzionari pubblici, ferrovieri, guardie carcerarie, oltre agli operai degli impianti petroliferi e le centrali nucleari. Il 3 giugno inizierà anche lo sciopero dei lavoratori aeroportuali. Il primo ministro Manuel Valls ha cancellato la sua visita ufficiale in Canada. Nel frattempo, il sindaco di Parigi Anne Hidalgo ha annunciato che sarà costruito un campo profughi nel nord della capitale francese, criticando le condizioni umanitarie e igienico-sanitarie dei profughi che hanno raggiunto l’Europa in fuga da guerre e povertà.
– Turchia: l’ex Miss Turchia Merve Buyuksarac, 27 anni, è stata condannata a 14 mesi di detenzione per aver scritto e poi condiviso su Instagram dei versi offensivi nei confronti del presidente Recep Tayyep Erdogan nel 2014. In Turchia insultare il presidente è passibile di pene detentive fino a quattro anni.