Cosa è successo il 26 maggio nel mondo
Un riassunto semplice e chiaro di quello che è successo oggi nel mondo
Italia: almeno una trentina di migranti sono morti in seguito al naufragio di un barcone con un centinaio di persone a bordo nel Canale di Sicilia. Il naufragio è avvenuto a 35 miglia marittime dalle coste libiche. Finora oltre 70 migranti sono stati messi in salvo dalla Guardia costiera italiana. Si tratta del secondo naufragio in due giorni, dopo che ieri sette migranti erano morti a largo della Libia. L’allarme è stato dato da un velivolo lussemburghese dell’operazione dell’Unione europea “Eunavfor Med – Sophia”.
Il marò Salvatore Girone tornerà in Italia nei prossimi giorni. Lo ha stabilito la corte suprema indiana che ha reso immediatamente esecutiva la decisione del tribunale arbitrale internazionale dell’Aia di far rimanere in Italia il fuciliere di marina per tutta la durata del procedimento arbitrale sul caso dell’Enrica Lexie. Girone è accusato insieme al collega Massimiliano Latorre di avere ucciso nel 2012 due pescatori scambiati per pirati in India. Il 29 aprile 2016, il tribunale arbitrale internazionale dell’Aia aveva deciso il rientro in Italia di Girone in seguito a una richiesta del governo italiano basata su considerazioni legali e umanitarie, derivanti dalla permanenza di oltre quattro anni in India del marò.
– Cina: Pechino ha stabilito che dispiegherà dei sottomarini armati con testate nucleari nell’Oceano Pacifico per contrastare il sistema armato degli Stati Uniti che, sostiene Pechino, ha indebolito la forza di deterrenza cinese. Benché non sia stato deciso quando cominceranno i pattugliamenti, la Cina insiste che la mossa è stata una scelta obbligata, una mera risposta all’accerchiamento. Gli Stati Uniti avevano reso noto in marzo di voler installare un sistema anti-balistico nella Corea del Sud, decisione presa in seguito al quarto test nucleare della Corea del Nord, il cui raggio d’azione copre buona parte del territorio di Pechino. Questo, unito allo sviluppo di missili da crociera ipersonici capaci di colpire la Repubblica Popolare Cinese in meno di un’ora, è visto come una minaccia all’efficacia della forza di deterrenza terrestre del paese.
– Stati Uniti: il prezzo del petrolio ha superato i 50 dollari al barile per la prima volta dall’inizio del 2016, spinto dal calo delle scorte negli Stati Uniti e dall’aumento della domanda globale. Le scorte settimanali americane sono diminuite di 4,2 milioni di barili, in larga parte a causa del blocco della produzione canadese, che è il più grosso fornitore degli Stati Uniti, in seguito agli incendi nella zona delle sabbie bituminose dell’Alberta vicino agli impianti petroliferi. Nei mercati asiatici il Brent ha raggiunto i 50,7 dollari al barile e il Light crude i 49,93 dollari, spinti dall’aumento della domanda di Cina, India e Russia. Resta sullo sfondo il problema dell’offerta eccessiva, sul quale i paesi Opec non intendono intervenire, in particolare l’Iran, da poco tornata sui mercati internazionali dopo la fine delle sanzioni.
Undici stati degli Stati Uniti hanno presentato ricorso contro i recenti tentativi dell’amministrazione Obama di espandere i diritti degli studenti transgender. La Casa Bianca aveva emesso una direttiva qualche settimana fa in cui si autorizzavano tutti gli studenti a utilizzare i bagni pubblici degli istituti scolastici in base alla loro identità di genere e non al sesso biologico. La direttiva era arrivata in seguito all’approvazione, da parte di diversi stati, di leggi che limitavano i diritti delle persone transgender. L’amministrazione Obama ha minacciato di sospendere gli ausili all’istruzione federale agli stati che non rispettano la direttiva.
– Regno Unito: un divieto generale sulla produzione, la distribuzione e la vendita delle nuove sostanze psicoattive è entrato in vigore nel Regno Unito, dalla mezzanotte del 26 maggio. Le cosiddette “legal highs”, sostanze stupefacenti in precedenza legali, prodotte per causare gli stessi effetti di droghe come la cocaina, contengono diversi ingredienti e sono vendute in varie forme (polvere, pillole, liquidi, fumo).
– Indonesia: l’Indonesia ha inasprito le pene contro i responsabili di stupro e violenza sessuale sui minori, introducendo la pena di morte e la castrazione chimica. La decisione arriva dopo un’ondata di violenze, come il caso di una ragazza di 14 anni uccisa dopo uno stupro di gruppo, che aveva scatenato l’indignazione popolare. Il presidente indonesiano Joko Widodo ha detto che la norma è “destinata a superare la crisi provocata dalla violenza sessuale contro i bambini”. In precedenza, il massimo della pena per stupro, sia nei confronti di adulti che di bambini, era di 14 anni di carcere.
– Giappone: è iniziato a Ise-Shima, in Giappone, il vertice delle sette economie più importanti del mondo (G7): Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Francia, Canada, Italia e il paese ospitante, il Giappone. Continuerà anche domani. Shinzo Abe, il primo ministro giapponese, ha accolto i leader nel più importante tempio scintoista dedicato alla dea del sole Amaterasu Omikami, dove hanno piantato alcuni alberi. “I leader del G7 hanno espresso l’opinione che le economie emergenti si trovano in una situazione abbastanza grave, anche se c’è chi sostiene che l’attuale situazione economica non sia in crisi” ha detto il primo ministro giapponese nel primo giorno di summit, in cui si è ampiamente discusso di economia globale.
– Francia: i lavoratori delle 19 centrali nucleari francesi hanno votato per andare in sciopero da oggi. Anche loro, come altre categorie di lavoratori, protestano contro la nuova riforma del lavoro voluta dal governo socialista di Manuel Valls. Nei giorni scorsi, anche le raffinerie di petrolio si erano fermate causando forti disagi alla popolazione, rimasta senza carburante. La riforma prevede la semplificazione delle regole di assunzione e di licenziamento, una maggiore flessibilità sugli orari di lavoro e la possibilità per la grandi aziende di ridurre i salari. La maggior parte dei francesi si dichiara contraria alla normativa e vi sono state forti critiche nei confronti del governo per aver fatto ricorso all’articolo 49.3 della costituzione, che prevede l’approvazione veloce delle leggi senza passare dal voto del parlamento.
– India: almeno cinque persone sono rimaste uccise nell’esplosione di uno stabilimeto chimico in una zona residenziale alla periferia di Mumbai, mentre 92 sono rimaste ferite, di cui almeno nove in modo grave. I soccorritori sono al lavoro per estrarre le vittime rimaste sepolte sotto le macerie dopo il crollo della fabbrica.
– Svizzera: secondo l’Organizzazione mondiale della sanità quasi mille persone sono rimaste uccise in attacchi contro strutture mediche, la maggior parte dei quali intenzionali. L’agenzia Onu ha documentato 594 attacchi che hanno causato nel complesso 959 morti e 1.561 feriti in 19 paesi. Solo in Siria hanno contato 352 vittime.
– Europa: seconda una ricerca di Eurostat, un’adeguata assistenza sanitaria avrebbe potuto evitare la morte di un terzo dei 1,7 milioni di europei sotto i 75 anni deceduti nel 2013. Il 33,7 per cento di essi (577.500 persone) si sarebbe potuto salvare con delle terapie puntuali ed efficaci. La statistica fa emergere sostanziali differenze fra i 28 paesi dell’Ue in termini di gestione dei sistemi sanitari e di adeguate campagne di prevenzione.