Cosa è successo il 17 ottobre nel mondo
Un riassunto semplice e chiaro di quello che è successo oggi nel mondo
Iraq: le forze governative irachene, con il supporto della coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti, hanno lanciato nelle prime ore della giornata di oggi un’offensiva per riconquistare la città di Mosul, capitale del sedicente Stato islamico dal 2014. Si tratta della più grande operazione condotta dall’esercito iracheno dopo il ritiro dei militari statunitensi nel 2011. Qui tutti gli aggiornamenti sulla prima giornata di campagna.
Regno Unito: le banche d’affari potrebbero decidere di spostare le proprie attività fuori dal Regno Unito entro il 2017. Gli istituti di credito potrebbero infatti iniziare a prendere in considerazione l’ipotesi di spostare le loro attività fuori dal paese, se non vi sarà nessun accordo per garantire i loro diritti di vendere servizi liberamente in tutta l’Unione europea. Il Regno Unito potrebbe quindi perdere il suo status di centro finanziario del continente.
Montenegro: il Partito democratico dei socialisti ha ottenuto la maggioranza dei voti alle elezioni in Montenegro, ma potrebbe non ottenere la maggioranza dei seggi in parlamento. Si tratta del partito dell’attuale premier Milo Djukanovic, filo-occidentale, il quale per governare potrebbe quindi aver bisogno di coalizzarsi con altri partiti. Nelle intenzioni del primo ministro c’è quella di portare il paese all’interno della Nato e dell’Unione europea, prospettiva alla quale la Russia si è fortemente opposta.
Brasile: almeno 25 detenuti sono rimasti uccisi in uno scontro tra due fazioni rivali avvenuto in una prigione particolarmente affollata nel nord del Brasile. Sette dei detenuti uccisi sono stati decapitati e altri bruciati vivi, ha detto un funzionario di polizia locale. Lo scontro è avvenuto nel carcere di Boa Vista, la capitale dello stato del Roraima, durante l’orario di visita. Circa cento visitatori sono stati presi in ostaggio durante i disordini e successivamente liberati grazie all’intervento di una task force della polizia. La rivolta è iniziata quando alcuni detenuti hanno fatto irruzione in un’area del carcere in cui erano tenuti i membri di una banda criminale rivale, ha spiegato il capitano Falkner Ferreira.
Ucraina: un comandante separatista di primo piano è stato assassinato nell’est dell’Ucraina domenica 16 ottobre 2016 in serata. A darne notizia lunedì mattina sono stati i suoi alleati, che accusano le forze governative ucraine di averlo eliminato nel tentativo di destabilizzare un cessate il fuoco già estremamente fragile. Arseny “Motorola” Pavlov, di nazionalità russa, è rimasto ucciso insieme alla sua guardia del corpo in un’esplosione all’interno dell’edificio in cui si trovava il suo appartamento di Donetsk.
Iraq: un attentatore suicida si è fatto esplodere su un’autobomba nei pressi di un checkpoint 15 chilometri a sud di Baghdad, uccidendo dieci persone e ferendone altre 25. L’attacco era diretto contro un convoglio di combattenti paramilitari sciiti. L’attentato arriva a poche ore dal lancio di una grossa offensiva su Mosul da parte delle forze armate irachene, l’ultima città che rimane sotto il controllo del sedicente Stato islamico in Iraq. I miliziani Isis hanno intensificato gli attacchi dinamitardi nelle zone sotto il controllo del governo.
Germania: due persone sono rimaste uccise e almeno sei ferite dopo due grosse esplosioni che si sono verificate in due diversi impianti chimici a Ludwigshafen e a Lampertheim, in Germania, a 30 chilometri di distanza. Nell’impianto della Basf lavorano circa 33mila persone. Agli abitanti di Ludwigshafen e Mannheim è stato chiesto di non uscire di casa e di tenere porte e finestre chiuse a causa del fumo tossico derivato dall’esplosione.
Nigeria: le 21 studentesse che erano state rapite dal gruppo islamico Boko Haram nella città nigeriana di Chibok e liberate lo scorso 13 ottobre, si sono ricongiunte con le loro famiglie. In una cerimonia nella capitale Abuja, una delle ragazze ha raccontato di essere sopravvissuta, insieme alle compagne, per 40 giorni senza cibo e di essere scampate alla morte almeno una volta. Non è chiaro come sia stato negoziato il rilascio, ma un funzionario del governo nigeriano spiega che ulteriori colloqui sono in corso per liberare le altre ragazze tenute in ostaggio.
Giappone: non riaprirà la centrale nucleare più grande al mondo, chiusa dopo il disastro di Fukushima del marzo 2011. Lo ha annunciato Ryuichi Yoneyama, neo-governatore della prefettura di Niigata, a nord di Tokyo, eletto alle votazioni di domenica 16 ottobre. Yoneyama è un medico di 49 anni ed è sostenuto dai partiti di sinistra contrari al nucleare. La campagna elettorale è stata dominata dal tema dell’energia e la vittoria del fronte anti-nucleare rappresenta una sconfitta per la politica energetica del governo guidato dal primo ministro Shinzo Abe.
Cina: Pechino ha inviato due astronauti nello spazio, in un progetto volto a sviluppare le abilità del paese nell’esplorazione spaziale. I due uomini attraccheranno a una stazione sperimentale e rimarranno a bordo per trenta giorni. Si tratta della permanenza più lunga nello spazio per astronauti cinesi. Il lancio è parte di un piano più ampio con il quale il governo cinese mira a creare una stazione spaziale permanente dotata di equipaggio entro il 2022, che dovrebbe rimanere operativa per almeno un decennio.
Papua Nuova Guinea: un terremoto di magnitudo 6.9 ha colpito al largo della costa dell’isola di Nuova Britannia, in Papua Nuova Guinea, secondo quanto riferito dall’US Geological Survey (Usgs). Il sisma è stato così potente che è stato percepito anche nella capitale Port Moresby, a circa 750 chilometri di distanza dall’epicentro, sulla costa meridionale del paese.