Cosa è successo oggi nel mondo
Un riassunto semplice e chiaro di quello che è successo oggi nel mondo
Stati Uniti: mentre dal sito del presidente eletto Donald Trump scompare la proposta di vietare l’ingresso nel paese ai musulmani, una giornalista e attivista indiana e musulmana ha spiegato con una lettera-confessione al Washington Post perché ha votato per il controverso candidato repubblicano. Intanto, se da un lato proseguono le proteste contro il neopresidente nelle principali città americane, dall’altro si moltiplicano gli episodi di razzismo, in particolare in università e scuole superiori, condivisi dagli utenti sui social media.
Canada: è morto all’età di 82 anni Leonard Cohen, il leggendario compositore di “Hallelujah”. Originario del Québec, è stato una figura di primo piano della musica e della letteratura mondiali. Ad agosto aveva scritto una commovente lettera indirizzata a Marianne Ihlen, musa dei due successi “So Long Marianne” e “Bird on the Wire”.
Afghanistan: un attentatore suicida a bordo di un’autobomba si è fatto esplodere vicino alla sede del consolato generale tedesco, nella città di Mazar-i-Sharif, nel nord dell’Afghanistan. I Taliban hanno rivendicato l’attacco per rappresaglia contro i raid aerei della Nato della scorsa settimana. Almeno quattro vittime e 120 feriti.
Turchia: è stato arrestato all’aeroporto al rientro dalla Germania Akin Atalay il presidente del comitato editoriale di Cumhuriyet, il principale giornale d’opposizione turco già nel mirino delle autorità. Nel paese diverse testate ed emittenti sono state chiuse dopo il tentativo di colpo di stato di luglio. Nel frattempo si deteriorano i rapporti con l’Europa: il rapporto della Commissione europea sui progressi nel processo di adesione all’Ue ha levato forti critiche circa lo stato di diritto e i diritti fondamentali in Turchia, ma Ankara non ha gradito.
Stati Uniti: sul sito ufficiale del Ku Klux Klan di Pelham, in North Carolina, è stato diffuso l’annuncio di “una parata per la vittoria”, dedicata al presidente eletto Donal Trump, in programma per il 3 dicembre.
Iraq: l’agenzia per i diritti umani delle Nazioni Unite ha reso noto che Il sedicente Stato islamico ha ucciso 40 civili, accusati di tradimento, e ha appeso i loro corpi ai pali della luce in diversi distretti di Mosul, la capitale dell’autoproclamato califfato. Inoltre, un uomo è stato giustiziato per aver disobbedito al divieto di usare il telefono cellulare. Qui tutti gli aggiornamenti, giorno per giorno, della campagna cominciata il 17 ottobre. Amedeo Ricucci, giornalista Rai, racconta dall’Iraq per TPI la storia di Marwan, un combattente yazidi che finalmente è tornato a casa, nella cittadina di Bashiqa, appena sottratta all’Isis.
Serbia: secondo il quotidiano britannico Guardian, la Serbia ha deportato un gruppo di cittadini russi coinvolti nel presunto complotto per assassinare il primo ministro del Montenegro e instaurare un governo filorusso. Ma anche il premier serbo sarebbe stato l’obiettivo di un simile piano. Due complotti contro due primi ministri che stanno traghettando i rispettivi paesi fuori dall’orbita russa e verso occidente.
Birmania: un grande oggetto metallico è precipitato dal cielo sopra una miniera di giada nel nord del paese. L’oggetto cilindrico lungo 4,5 metri e largo 1,2 metri e potrebbe essersi staccato da un satellite cinese. Un altro pezzo metallico ha attraversato il tetto di una casa vicina.
Iran: l’onda d’urto della vittoria di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti è arrivata anche in Iran e immediate sono state le reazioni da parte del governo di Teheran. Il ministro degli Esteri, Mohammad Javad Zarif, (in visita ufficiale in tre paesi dell’Europa orientale) ha dichiarato ai giornalisti mercoledì 9 novembre che il nuovo presidente ha il dovere di rispettare gli accordi che gli Stati Uniti hanno stipulato con la Repubblica islamica dell’Iran in virtù del programma nucleare iraniano.