Cosa è successo il 5 ottobre nel mondo
Un riassunto semplice e chiaro di quello che è successo oggi nel mondo
– Nazione Unite: sarà l’ex primo ministro del Portogallo, Antonio Guterres, il prossimo segretario generale delle Nazioni Unite, secondo quanto hanno riferito i diplomatici dell’Onu. Da settimane Guterres era considerato il favorito per il ruolo di successore di Ban Ki-moon, il cui mandato scadrà il prossimo 31 dicembre. Il voto formale avrà luogo presso il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite domani, giovedì 6 ottobre. Guterres, oltre ad aver guidato il governo portoghese 1995 al 2002, è stato l’alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) per 10 anni, dal 2005 al 2015.
– Regno Unito: la leader degli indipendentisti britannici Diane James ha rassegnato le dimissioni dalla guida del partito per l’indipendenza del Regno Unito (Ukip) dopo solo 18 giorni dall’assunzione dell’incarico. Il partito si ritrova così per la seconda volta senza un leader dopo la vittoria del Leave al referendum su Brexit. Nonostante la vittoria del fronte anti-europeista abbia rappresentato un successo per l’Ukip, le dimissioni dell’allora leader Nigel Farage e l’assenza di un nuovo obiettivo a lungo termine hanno portato a una crisi del partito. Diane James, 56 anni, era stata scelta per guidare l’Ukip lo scorso 16 settembre, dopo una campagna elettorale in cui aveva promesso di innovare il partito e utilizzare il suo peso politico per assicurarsi che il governo non negoziasse un accordo troppo morbido per l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea.
– Yemen: centinaia di bambini emaciati e malnutriti combattono tra la vita e la morte nelle corsie degli ospedali dello Yemen. La guerra civile che si protrae da 18 mesi e il blocco navale stanno creando le condizioni perché la più povera nazione della penisola arabica sia colpita da una catastrofica carestia, che ha colpito circa la metà dei 28 milioni di abitanti. A essere in pericolo, sono soprattutto i bambini, molti dei quali, circa un milione e mezzo, secondo l’allarme lanciato dalle Nazioni Unite, soffrono di forme di malnutrizione e 370mila sono in pericolo di vita a causa degli effetti della fame. La maggior parte dei bambini sotto i cinque anni in Yemen, come ha fatto notare il World Food Programme, soffrono di disturbi della crescita a causa della malnutrizione cronica.
– Iraq: almeno 20 combattenti appartenenti alle forze tribali sunnite irachene sono stati uccisi per errore in un raid aereo che li ha colpiti a sud di Mosul, la capitale del sedicente califfato in Iraq, perché scambiati per miliziani dell’Isis. Non è stato reso noto se il velivolo appartenesse alla coalizione guidata dagli Stati Uniti o all’aeronautica irachena. Il portavoce della coalizione a Baghdad non è stato in grado di determinare se avesse degli aerei in volo all’ora dell’attacco, avvenuto verso l’una di notte (la mezzanotte italiana), nei pressi del villaggio di Qayyara, situato circa 60 chilometri a sud di Mosul, nel nord del paese. Le forze irachene avevano espulso i miliziani dell’Isis da Qayyara ad agosto, e la coalizione intende usare il campo di volo vicino come base per l’offensiva su Mosul che sarà lanciata presumibilmente questo mese.
– Afghanistan: un’esplosione ha colpito un autobus che stava trasportando alcuni impiegati governativi a Kabul, in Afghanistan. Quattro persone sono rimaste ferite secondo quanto riferito dalla polizia e da alcuni testimoni. L’esplosione è avvenuta in una delle strade più importanti della città, situata vicino all’università e a un edificio che in passato ha ospitato il parlamento, e si sospetta che sia avvenuta per un attacco suicida. L’obiettivo sarebbe stato quello di colpire il bus che stava trasportando dipendenti del ministero dell’attività mineraria e del petrolio. Lo ha riferito Sediq Seqqi, portavoce del ministero dell’Interno.I feriti sarebbero tre uomini e una donna.
– Siria: l’esercito della Turchia si è scontrato con le forze dell’Isis sul territorio siriano, provocando la morte di un soldato turco e di 23 jihadisti. Nel corso delle ultime 24 ore, altri tre soldati turchi sono rimasti feriti nello scontro nei pressi del villaggio di Ziyara, secondo quanto riferito dai militari turchi. Le forze armate turche sono impegnate in Siria nell’operazione Eufrate Shield (scudo dell’Eufrate) lanciata da Ankara contro il sedicente Stato islamico. L’ingresso delle truppe turche nel paese vicino ha sollevato timori di un ulteriore recrudescenza del conflitto nella regione. Ma la Turchia sostiene che i suoi sforzi per contrastare i miliziani dell’Isis siano conformi al diritto internazionale, dal momento che si tratterebbe di autodifesa dopo mesi di attacchi missilistici e colpi di mortaio lanciati verso le sue città lungo il confine turco-siriano.
– Stati Uniti: Yahoo! potrebbe avere scansionato le email dei suoi clienti alla ricerca di informazioni specifiche da consegnare all’intelligence americana, dall’Fbi alla National Security Agency, tramite un programma nascosto. A rivelarlo è l’agenzia Reuters, che cita fonti vicine al dossier, tra cui due ex dipendenti del gigante del web guidato da Marissa Mayer, alcune settimane dopo la vicenda del furto di informazioni private e password a 500 milioni di utenti da parte di un gruppo di hacker. Per gli esperti si tratterebbe del primo caso in cui una società fornitrice di servizi internet permette alle agenzie di intelligence Usa di controllare tutte le email in arrivo, compresi gli allegati. Al momento non si sa quali informazioni cercasse l’intelligence. La fonte però ha precisato che la richiesta a Yahoo! è arrivata per la ricerca di una serie di “caratteristiche”, come una frase in un’email o un allegato.
– Hong Kong: l’attivista democratico di Hong Kong Joshua Wong, 19 anni, considerato uno dei leader del cosiddetto “movimento degli ombrelli”, è stato arrestato al suo arrivo in Thailandia martedì 4 ottobre. È uno dei leader che ha guidato le manifestazioni in strada e gli scioperi organizzati per protestare contro l’ingerenza di Pechino nella politica di Hong Kong. In tale occasione, le arterie principali della metropoli, in particolare in prossimità dei palazzi governativi, erano state completamente ostruite dai manifestanti, che erano stati dispersi dalla polizia con gas lacrimogeni e spray al peperoncino. La folla si era protetta con mascherine, impermeabili e, soprattutto, ombrelli, che diventarono il simbolo della protesta. https://www.tpi.it/mondo/thailandia/attivista-pro-democrazia-joshua-wong-arrestato-thailandia