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Cosa è successo il 25 maggio nel mondo

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Un riassunto semplice e chiaro di quello che è successo oggi nel mondo

Italia: un barcone con oltre 500 migranti è naufragato al largo della Libia. Sette persone sono morte. Le operazioni di soccorso sono state svolte dalle navi Bettica e Bergamini della Marina Militare italiana, con zattere di salvataggio e salvagenti. I sopravvissuti, insieme alle sette salme, si trovano adesso sulla nave Bettica. Il barcone, in precarie condizioni a causa del sovraccarico, era stato avvistato dal pattugliatore della Marina durante l’attività di sorveglianza nel Canale di Sicilia. Le operazioni di recupero sono ancora in corso.

– Francia: continua lo sciopero dei lavoratori delle raffinerie di petrolio in Francia. La “Confédération générale du travail” (Cgt) la scorsa settimana ha indetto alcune manifestazioni davanti agli stabilimenti per protestare contro la nuova riforma del lavoro proposta dal governo francese. La riforma fortemente voluta dal presidente della repubblica François Hollande prevede la semplificazione delle regole di assunzione e di licenziamento, una maggiore flessibilità sugli orari di lavoro e la possibilità per la grandi aziende di ridurre i salari. Tre quarti dei francesi sono contrari alla normativa e vi sono state forti critiche nei confronti del governo per aver fatto ricorso all’articolo 49.3 della costituzione che prevede l’approvazione veloce delle leggi senza passare dal voto del parlamento.

– Israele: Yisrael Beiteinu, il partito di estrema destra israeliano guidato da Avigdor Lieberman, è entrato nella coalizione di governo di Benjamin Netanyahu. Con la firma dell’accordo tra i due, Israele ha varato quindi il governo più di destra della sua storia. Lieberman sarà il nuovo ministro della difesa, al posto di Moshe Ya’alon, che si è dimesso il 20 maggio. Fino all’ultimo si pensava che Ya’alon, un politico molto popolare in Israele, potesse ottenere un altro dicastero, ma l’ex generale, recentemente in accesi contrasti con il premier, ha preferito dimettersi. Netanyahu aveva giustificato il rimpasto con la necessità di ampliare la maggioranza di governo. 

– Russia: la pilota ucraina Nadiya Savchenko è stata liberata in seguito a uno scambio di prigionieri, secondo quanto riferiscono i media locali. Non c’è stata ancora alcuna conferma ufficiale, ma i media dicono che sia stata scambiata con i prigionieri russi Yevgeny Yerofeyev e Alexander Alexandrov, detenuti dall’Ucraina. Savchenko era stata condannata a 22 anni di carcere per l’uccisione di due giornalisti russi nell’Ucraina orientale. Intensi gli sforzi di negoziazione per mediare il suo rilascio. Il presidente Poroshenko in persona si è recato nel paese questa mattina per riportarla a casa. 

– Stati Uniti: alla convention elettorale del candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti Donald Trump ad Albuquerque, in New Mexico sono scoppiate violente proteste. Il New Mexico è lo stato degli Stati Uniti con la percentuale più alta di popolazione di origine ispanica. Il magnate newyorchese è molto critico nei confronti dell’immigrazione e vuole costruire un muro al confine con il Messico. I manifestanti, che si erano radunati di fronte all’Albuquerque Convention Center con striscioni come “Trump è fascista”, hanno lanciato bottiglie e pietre contro la polizia. Le forze dell’ordine hanno risposto con dei fumogeni e il discorso del candidato repubblicano in pectore è stato sospeso. 

– Cuba: il governo cubano ha annunciato che renderà legali le piccole e medie imprese. Questa è solo l’ultima misura di un ciclo di riforme che Cuba ha approvato per aprire progressivamente la sua economia al settore privato. Nonostante le resistenze dei “radicali” del Partito comunista cubano, il presidente cubano Raul Castro, succeduto al fratello Fidel nel 2008, vuole portare sull’isola caraibica più investimenti esteri e normalizzare le relazioni diplomatiche con gli Stati Uniti. I rapporti tra Washington e L’Avana sono stati riallacciati ufficialmente nel 2014 e, a marzo del 2016, Barack Obama è stato il primo presidente americano da 88 anni a questa parte a visitare Cuba. 

– Russia: quattordici atleti russi partecipanti ai giochi olimpici di Pechino 2008 sono stati trovati positivi all’antidoping in seguito a nuove analisi condotte sui loro campioni. L’informazione è stata confermata dallo stesso Comitato olimpico russo, avvisato a sua volta da un documento ufficiale del Comitato olimpico internazionale (Ioc). L’Ioc aveva annunciato la scorsa settimana di aver effettuato nuovamente dei test antidoping su 454 partecipanti ai giochi del 2008, molti dei quali sono atleti che prenderanno parte anche ai prossimi giochi olimpici di Rio de Janeiro. 

– Turchia: il parlamento turco bloccherà l’accordo con l’Unione europea sui migranti se quest’ultima non riconoscerà la liberalizzazione dei visti per i cittadini turchi. Lo ha ribadito il presidente turco Erdogan, che già nei giorni scorsi si era espresso con toni accesi sull’argomento. L’Unione europea, da parte sua, dice che la Turchia deve ancora soddisfare alcune delle condizioni richieste, prima fra tutti la legislazione antiterrorismo, da allineare agli standard europei. In base all’accordo tra Unione europea e Turchia, i migranti che sono arrivati illegalmente in Grecia dal 20 marzo devono essere rispediti in Turchia se non decidono di fare domanda di asilo o se la loro richiesta viene respinta. 

– Grecia: i ministri delle Finanze dell’Eurozona, i 19 stati membri dell’Ue che adottano la moneta comune, hanno approvato nuovi aiuti alla Grecia e hanno raggiunto un accordo di massima per l’alleggerimento del debito pubblico a partire dal 2018. La decisione prevede di sbloccare aiuti per 10,3 miliardi di euro in due tranche e permetterà ad Atene di ripagare i prestiti in scadenza il prossimo mese. L’accordo è stato raggiunto due giorni dopo che il parlamento greco aveva approvato un’altra serie di tagli alla spesa pubblica e l’aumento di tasse richiesto dai creditori internazionali. Queste misure, insieme a una nuova riforma delle pensioni, hanno scatenato le proteste dei cittadini contro il governo di Alexis Tsipras. Migliaia di persone hanno manifestato a piazza Syntagma, di fronte al parlamento. 

– Afghanistan: i taliban afghani hanno nominato il nuovo leader, che prenderà il posto del Mullah Akhtar Mansour, ucciso in un raid statunitense lo scorso 21 maggio. Si tratta di Mawlawi Haibatullah Akhunzada, ha annunciato il portavoce dei talebani in una dichiarazione ufficiale. Sirajuddin Haqqani, responsabile di aver organizzato una serie di gravi attacchi a Kabul negli ultimi anni, e il mullah Mohammad Yaqoob, figlio del fondatore dei talebani Mullah Mohammad Omar, saranno i suoi vice. L’annuncio, arrivato alla conclusione della shura (una sorta di riunione di consultazione) dei talebani, ha posto fine a giorni di grande incertezza. Annunciando la nomina del nuovo leader, i taliban hanno ufficialmente confermato l’uccisione di Mansour. 

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