Cosa è successo il 23 aprile nel mondo
Un riassunto semplice e chiaro di quello che è successo oggi nel mondo
Bangladesh: un docente universitario è stato ucciso. Secondo la polizia la dinamica è simile a quella di altri omicidi nei confronti di blogger e attivisti laici avvenuti nel paese nei mesi scorsi. Rezaul Karim Siddique, di 58 anni era professore di inglese presso l’Università di Rajshahi nell’area occidentale del paese. È stato attaccato a colpi di machete da assalitori non ancora identificati mentre si recava all’università.
– Corea del Nord: il paese ha lanciato con un sistema sottomarino un missile balistico al largo della costa orientale sabato 23 aprile 2016, riferisce la Corea del Sud. Il lancio è avvenuto in direzione nordovest alle ore 18:30 locali (le 10:30 del mattino ora italiana). Il missile ha viaggiato per circa 30 chilometri, riferiscono fonti militari sudcoreane, le quali stanno cercando di capire se sia stato lanciato per errore.
– Libia: i miliziani dell’Isis si sono scontrati con le forze libiche deputate alla sicurezza del porto petrolifero nei pressi di Brega, sul golfo di Sidra, sabato 23 aprile 2016, causando la morte di una delle guardie armate e il ferimento di altre quattro. Tra i feriti c’è anche Ibrahim Jathran, il leader della Guardia per gli impianti di petrolio (Pfg). Il Pfg è un gruppo armato semi-ufficiale che sostiene il nuovo governo di unità nazionale in Libia. I combattimenti tra il Pfg e i miliziani dell’Isis sono scoppiati a 52 chilometri a sud del porto di Brega nella mattinata di sabato, hanno riferito fonti vicine al Pfg e fonti mediche.
– Sudan: la popolazione del Darfur, nella parte occidentale del Sudan, ha votato contro la riunificazione degli stati che la compongono, ha riferito la Commissione per i referendum del Darfur sabato 23 aprile 2016. L’opzione che ha ottenuto la maggioranza dei voti era anche quella auspicata dal governo, ma il voto è stato boicottato da alcuni importanti gruppi ribelli e appartenenti all’opposizione. Essi sostengono, infatti, che la divisione del Darfur prima in tre (1994) e successivamente in altri cinque stati operata dal governo sudanese ha permesso un maggiore controllo da parte di Khartoum e ha innescato i combattimenti esplosi nel 2003 che hanno condotto a un conflitto dilaniante.
– Siria: tredici persone sono rimaste uccise nella città di Douma, a est di Damasco, a causa di un bombardamento delle forze governative siriane sabato 23 aprile 2016, riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani. Più di venti persone sono rimaste ferite, di cui alcune in modo grave.
– Turchia: quattro docenti universitari turchi arrestati con l’accusa di diffondere propaganda terroristica e incitare all’odio sono stati rilasciati. Su di loro pende un processo instaurato dal tribunale di Istanbul. Il tribunale ha scarcerato gli imputati (Esra Mungan, Meral Camcı, Kivanç Ersoy e Muzaffer Kaya) perché i procuratori intendono cambiare il capo di accusa e attendono il benestare del ministero della Giustizia. La prossima udienza è stata fissata per il 27 settembre. L’imputazione originale prevedeva una pena detentiva fino a sette anni, ma i pubblici ministeri intendono formulare un’accusa diversa sotto l’articolo 301 del codice penale turco, il quale criminalizza la “denigrazione dell’orgoglio turco”, e la punisce con un massimo di due anni di reclusione.
– Italia: l’argine di contenimento del torrente Polcevera, a Genova, creato per contenere il petrolio fuoriuscito da una tubatura rotta dell’oleodotto Iplom il 17 aprile scorso, ha ceduto a causa delle piogge di questa notte. “Speriamo che reggano le panne oceaniche”, ha detto all’Ansa l’assessore comunale genovese alla Protezione civile Gianni Crivello. Un altro argine è stato aperto dai tecnici per evitare che il livello d’acqua nel torrente si innalzasse ulteriormente. Ora il rischio che altro greggio possa arrivare in mare è sempre più alto.