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Cosa è successo il 22 settembre nel mondo

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Un riassunto semplice e chiaro di quello che è successo oggi nel mondo

Siria: il presidente siriano Bashar al-Assad, succeduto al padre nel 2000, ha rilasciato un’intervista all’agenzia di stampa Associated Press dalla sua residenza di Muhajreen a Damasco, nella quale ha confermato le dichiarazioni già rese nei giorni scorsi. Secondo Assad, il raid aereo della coalizione guidata dagli Stati Uniti, nella quale erano coinvolti anche mezzi australiani e britannici, che ha colpito le truppe siriane nei pressi dell’aeroporto di Deir ez-Zor nell’est del paese uccidendo una sessantina di soldati, è stato un atto deliberato. “Non si è trattato dell’episodio isolato di un unico aereo, ma di quattro velivoli che hanno continuato a colpire le posizione dell’esercito siriano per quasi un’ora o per poco più di un’ora, e non commetti un errore per più di un’ora… immediatamente dopo i miliziani dell’Isis hanno attaccato. Come potevano sapere che gli americani avrebbero attaccato quella postazione?” ha detto Assad all’intervistatore Ian Phillips, insinuando una collaborazione tra gli Stati Uniti e il sedicente Stato islamico.

– Afghanistan: le autorità afghane hanno siglato un accordo controverso con il partito militante islamista Hezb-i-Islami, guidato da Gulbuddin Hekmatyar, noto anche come il “macellaio di Kabul”, al quale è stata garantita l’amnistia. I fautori dell’accordo ritengono che si tratti di un passo importante verso la pace che potrebbe incoraggiare altri gruppi militanti a seguire la stessa strada della riconciliazione, ma i critici discutono l’opportunità di aprire le porte dell’arena politica a una figura come Hekmatyar e di lanciare quello che appare, sostanzialmente, come un messaggio di impunità per i crimini passati. Il signore della guerra afghano è infatti accusato di aver ucciso o ferito migliaia di persone quando i suoi miliziani hanno aperto il fuoco contro i civili nella capitale afghana, di aver ordinato l’assassinio di intellettuali e oppositori politici e di aver ispirato attacchi di diversa natura. 

– Stati Uniti: il governatore della Carolina del Nord ha dichiarato lo stato di emergenza e chiesto l’intervento della Guardia nazionale e delle pattuglie autostradali dello stato per gestire la situazione a Charlotte, dove sono proseguiti per la seconda notte gli scontri tra la polizia e i dimostranti scesi in piazza in protesta dopo l’uccisione di un uomo di colore da parte di un’agente in circostanze che sono state contestate. Durante i disordini della notte scorsa, una persona è stata ferita gravemente da un colpo d’arma da fuoco mentre la polizia antisommossa disperdeva i manifestanti. Secondo la ricostruzione delle autorità, a sparare sarebbe stato un altro civile e non la polizia. La vittima è stata trasportata in ospedale in condizioni critiche ed è stata attaccata al respiratore. Anche un agente è rimasto ferito durante gli scontri di mercoledì notte. “Stiamo cercando di disperdere la folla”, ha detto il capo della polizia di Charlotte Kerr Putney a Fox News. 

– Iraq: il Pentagono ha reso noto che l’Isis ha sparato verso le truppe americane di stanza nel nord dell’Iraq un colpo di mortaio contenente un agente chimico, probabilmente il cosiddetto mostarda, martedì 20 settembre 2016. Il proiettile è atterrato a poca distanza dalla base di Qayyara ovest, dove i militari americani stanno lavorando a una pista di atterraggio in vista dell’offensiva per sottrarre la città di Mosul al sedicente Stato islamico. Un gruppo di soldati aveva inizialmente ispezionato i frammenti e preso un campione di una sostanza nera oleosa simile al catrame che era risultata positiva a un primo test per l’agente mostarda. I militari stanno verificando con ulteriori test che si tratti effettivamente dell’agente chimico, e hanno preventivamente attivato le procedure di decontaminazione, ma nessuna delle persone entrate in contatto con la sostanza mostra sintomatologia sospetta. 

– Birmania: Aung San Suu Kyi è intervenuta alle Nazioni Unite. Si tratta del primo discorso ufficiale pronunciato dalla leader birmana in occasione dell’annuale Assemblea Generale dell’Onu, in corso questi giorni al Palazzo di Vetro di New York. Attualmente ministra degli Esteri, San Suu Kyi per anni è stata costretta agli arresti e privata di ogni libertà dalla giunta militare a cui il suo partito si contrapponeva. Davanti a 135 capi di stato e altrettante delegazioni, la leader birmana ha espresso le sue speranze per un mondo “senza rabbia, avidità, paura e ignoranza”, e ha poi affrontato un argomento delicato come la situazione della minoranza musulmana in Birmania discriminata, che per lungo tempo ha attirato diverse critiche sulla stessa San Suu Kyi. 

– Australia: gli indigeni australiani sono la civiltà più antica presente sulla Terra. La conferma è arrivata da uno studio realizzato da un team di scienziati dell’Università di Copenaghen e di Cambridge. Gli scienziati hanno analizzato il Dna delle popolazioni moderne in Australia e in Papua Nuova Guinea, stabilendo come questi derivino dai primi esseri viventi che abitarono il continente australiano circa 50mila anni fa. Questi primi esseri umani rimasero poi isolati per 4mila anni. Lo studio è stato condotto su un campione di 83 indigeni australiani e 25 papuani e rivela che gli antenati degli aborigeni dell’Australia e della Nuova Guinea lasciarono l’Africa circa 72mila anni fa e si distaccarono dal ceppo principale circa 58mila anni fa. Questi antenati affrontarono un lungo viaggio per terra e per mare, raggiungendo le terre della Tasmania, dell’Australia e della Nuova Guinea. 

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