Cosa è successo il 21 settembre nel mondo
Un riassunto semplice e chiaro di quello che è successo oggi nel mondo
– Siria: il segretario di Stato americano, John Kerry, intervenendo al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, ha invocato una no-fly zone sulla Siria, dopo il fallimento della tregua di sette giorni annunciata una settimana fa. Kerry ha chiesto che tutti gli aerei restino immediatamente a terra nelle “aree chiave” del paese. “Per ridare credibilità a questo processo dobbiamo immediatamente tenere tutti gli aerei a terra”, ha detto, sottolineando come “gli Stati Uniti credono ancora che ci sia una via per uscire dalla carneficina siriana”. “Senza un cessate il fuoco in Siria ci saranno più morti e più sofferenza, su scala ancora più grande. Chi pensa che il conflitto non possa peggiorare sbaglia di grosso”, ha aggiunto Kerry.
– Stati Uniti: si è svolto nella giornata di ieri il vertice sulla crisi dei rifugiati promosso, a margine dell’annuale serie di incontri dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite e New York, dal presidente americano Barack Obama. Le oltre 50 nazioni e organizzazioni internazionali che hanno partecipato al summit hanno promesso di aumentare il proprio contributo umanitario di quest’anno di 4,5 miliardi di dollari (circa 4 miliardi di euro). Obama ha detto che la crisi dei rifugiati è un test per il sistema internazionale e che tutti i paesi devono assumersi la propria parte di responsabilità, dato che attualmente la stragrande maggioranza dei rifugiati sono ospitati in soli dieci paesi. “Dobbiamo riconoscere che i rifugiati sono il sintomo di fallimenti più grandi – che si tratti di guerre, di tensioni etniche o di persecuzioni”, ha detto Obama.
– Egitto: un barcone con a bordo circa 600 migranti si è capovolto al largo della costa egiziana. Almeno 29 persone sono morte annegate, hanno riferito fonti della sicurezza all’agenzia di stampa Mena. I soccorritori hanno già tratto in salvo 150 persone e i corpi di dieci vittime sono stati recuperati. L’imbarcazione trasportava migranti egiziani e siriani. La barca è affondata a largo Burg Rashid, un villaggio nella provincia settentrionale di Beheira. Dei 29 corpi trovati finora, 18 erano uomini, 10 erano donne e uno era un bambino. “Le prime informazioni indicano che la barca è affondata perché trasportava più persone rispetto al suo limite. La barca si è inclinata e i migranti sono caduti in acqua”, ha riferito un alto funzionario.
– Australia: sono stati resi noti i nomi dei candidati che quest’anno riceveranno il premio “Razzista dell’anno”, istituito dall’organizzazione per la difesa dei popoli indigeni Survival International. In cima all’elenco spicca il nome del vignettista australiano Bill Leak, responsabile di aver pubblicato una vignetta dissacrante sull’edizione del 3 agosto del quotidiano “The Australian” che aveva attirato forti critiche in patria. Nel disegno un uomo aborigeno viene ritratto come un irresponsabile e un alcolista. Non era la prima volta che Leak realizzava delle vignette irriverenti che avevano come tema i popoli indigeni. In una vignetta pubblicata a dicembre, il disegnatore aveva ritratto un gruppo di indiani affamati che si nutrivano di pannelli solari.
– Brasile: l’ex presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva è stato rinviato a giudizio e sarà processato per corruzione e riciclaggio di denaro sporco, nell’ambito dell’inchiesta sul caso Petrobras. Secondo l’accusa Lula durante la presidenza era a capo del vasto sistema corruttivo dal valore stimato in oltre 2 miliardi di dollari ed avrebbe ricevuto oltre un milione di dollari in tangenti. Lula era già stato accusato in agosto di ostruzione nelle indagini. L’ex presidente brasiliano nega qualsiasi coinvolgimento e sostiene che le accuse sono motivate politicamente. “Sono triste. È una farsa, una menzogna. Quello che sta davvero succedendo è un tentativo di abbattermi, ma questo mi motiva ulteriormente a uscire tra la gente e parlare di più”, è stato il suo commento.
– Sudafrica: non si placano le proteste degli studenti universitari sudafricani dopo l’annuncio del ministro dell’Istruzione superiore, Iama Nzimande, di un aumento delle tasse universitarie per l’anno accademico 2016-2017. In una conferenza stampa organizzata a Pretoria lunedì 19 settembre, il ministro ha sottolineato che spetterà alle università sudafricane applicare l’aumento sulle tasse accademiche – che dovrebbe aggirarsi intorno all’otto per cento. Una decisione destinata a creare un profondo divario sociale fra studenti abbienti e meno abbienti con un reddito familiare ridotto. La proposta rischia così di riaccendere vecchi focolai di protesta rimasti assopiti in questi undici mesi. Già nel mese di ottobre del 2015, l’annuncio di un aumento delle tasse universitarie del 10,5 per cento aveva scatenato un’ondata di manifestazioni studentesche in tutto il Sudafrica.
– Somalia: circa cinque milioni di persone in Somalia soffrono la fame a causa della siccità e dell’assenza di piogge. Più di 300mila bambini sotto i cinque anni sono malnutriti e richiederebbero assistenza medica. A lanciare l’allarme sono le Nazioni Unite, che martedì 20 settembre hanno diffuso i dati sull’emergenza umanitaria che sta vivendo il paese del Corno d’Africa. I livelli di malnutrizione sono costantemente cresciuti negli ultimi sei mesi (300mila persone in più rispetto a febbraio), e circa metà della popolazione è colpita dagli effetti della crisi alimentare. Nel 2011 durante la carestia che colpì la Somalia morirono 260mila persone, in maggioranza bambini.
– Siria: due funzionari americani hanno riferito, chiedendo di rimanere anonimi, che a colpire il convoglio di aiuti umanitari uccidendo circa 20 civili incluso un funzionario della Syrian Arab Red Crescent nella provincia di Aleppo, in Siria, sono stati due jet SU-24 dell’aeronautica militare russa. Mosca respinge con “risentimento e indignazione” le accuse negando qualsiasi coinvolgimento delle sue forze e di quelle del governo siriano, e insiste che i camion hanno preso fuoco e non sono stati colpiti da un raid aereo. “Non ci sono crateri e i veicoli non mostrano danni coerenti con le esplosioni causate da bombe sganciata dal cielo”, ha dichiarato il ministero della Difesa russo. Inoltre, una portavoce ha aggiunto che il governo degli Stati Uniti non ha prove di quanto affermato dai due funzionari americani. In effetti, la Casa Bianca e il dipartimento di Stato hanno detto di non essere in grado di confermare tali accuse.
– Stati Uniti: sono scoppiati a Charlotte, in North Carolina, violenti scontri tra manifestanti e polizia, poche ore dopo che un agente aveva ucciso a colpi di pistola Keith Lamont, un afroamericano di 43 anni che si era introdotto armato in un condominio. Secondo quanto ha reso noto il Dipartimento di polizia via Twitter, i manifestanti hanno distrutto alcune auto delle forze dell’ordine e 12 agenti sono stati feriti. I manifestanti hanno bloccato una parte dell’autostrada Interstate 85. Immagini diffuse dalle tv locali mostrano le forze di sicurezza mentre tentano di disperdere con gas lacrimogeni i manifestanti che lanciano pietre e bottiglie. Nel pomeriggio di martedì 20 settembre a Charlotte una folla di persone si era radunata nei pressi della Università del North Carolina subito dopo la notizia della morte per mano della polizia di Lamont.