Revenge porn, le deputate di Pd e Forza Italia occupano i banchi del governo per protesta
Le deputate dell’opposizione hanno occupato i banchi del governo per protestare contro la mancata approvazione dell’emendamento Boldrini sul revenge porn. Le parlamentari di Forza Italia, Fratelli d’Italia e Partito democratico hanno scatenato il caos dopo la bocciatura dell’emendamento sul revenge porn nel dl “Codice rosso”. La seduta è stata sospesa dal presidente della Camera Roberto Fico.
La proposta introduceva misure per punire la pratica del revenge porn, cioè la pubblicazione di immagini sessuali private per vendetta.
L’emendamento presentato dalla ex presidente della Camera e deputata di Leu, Laura Boldrini, non è passato per soli 14 voti. Hanno votato contro Lega e Movimento Cinque Stelle.
Intanto in Senato il Movimento Cinque Stelle ha presentato una proposta di legge analoga, alla presenza della madre di Tiziana Cantone, la ragazza che si era suicidata dopo la diffusione di video privati.
“Oggi stiamo scrivendo una bruttissima pagina di storia parlamentare”, ha detto Stefania Prestigiacomo di Forza Italia che accusa la maggioranza di non essersi schierata a favore della proposta solo perché proveniente da una deputata dell’opposizione.
“Alla Camera Lega e M5S stanno bocciando tutti gli emendamenti che introducono il revenge porn. Dove è la ministra Bongiorno? Se ha a cuore davvero le donne vittime di violenza, faccia cambiare idea al suo governo”, aveva scritto Maria Elena Boschi.
Intanto il ddl Codice Rosso è slittato a martedì 2 aprile, come stabilito dalla Conferenza dei capi gruppo.
A intervenire sul tema anche Giulia Sarti, la deputata grillina vittima anche lei di diffusione in rete di video intimi. “Ringrazio tutti coloro che in questi giorni hanno espresso reale e sincera vicinanza nei miei riguardi. A tal proposito, in virtù di quel che ho passato, io così come molte altre donne purtroppo, ci tengo a sottolineare che il caso in questione, cosiddetto ‘Revenge porn’, discusso in queste ore nell’ambito del Codice Rosso, non può certo risolversi attraverso l’approvazione di un mero emendamento”, ha detto
Secondo la deputata, la materia merita un ampio dibattito non solo parlamentare, ma anche giuridico-sociale.
La proposta grillina presentata al Senato prevede da 6 mesi a 3 anni di carcere per chi pubblica foto o video privati sessualmente espliciti senza l’espresso consenso delle persone rappresentate “al fine di provocare nelle persone offese gravi stati di ansia, timore o isolamento”. La proposta inserisce poi la possibilità di fare istanza al gestore del sito web o social media per l’oscuramento, la rimozione o il blocco dei contenuti. La pena si aggrava se a pubblicare il materiale privato è il partner o l’ex partner o nel caso in cui la vittima arriva a togliersi la vita.