Crollo ponte Morandi, l’architetto Renzo Piano regala una “idea di ponte” a Genova
"Quello del ponte è un tema che tocca tutti e tutte le corde: da quella tecnologica a quella poetica", ha detto l'archiatra nell'incontro con il governatore Toti e il sindaco
L’architetto genovese Renzo Piano è intervenuto sul progetto di ricostruzione del ponte Morandi, crollato lo scorso 14 agosto.
Il bilancio delle vittime della tragedia che ha colpito Genova è di 43 morti. Tra loro ci sono bambini di 8, 12 e 13 anni, e sei persone straniere (tre francesi e tre cileni).
L’archistar Renzo Piano ha incontrato Giovanni Toti il governatore e commissario per l’emergenza nella sede della Regione Liguria insieme al sindaco Marco Bucci, si è reso disponibile a lavorare sul progetto di ricostruzione.
Al termine dell’incontro Renzo Piano ha detto: “Quello del ponte è un tema che tocca tutti e tutte le corde: da quella tecnologica a quella poetica”.
L’architetto ha realizzato un progetto concretizzato nel plastico che ha portato con sé nell’incontro in Regione.
Renzo Piano ha raccontato che quando è crollato il viadotto di Polcevera lui si trovava a Ginevra: “da allora non penso ad altro”.
“Spero di essere utile, lo faccio con molta convinzione. Bisogna che la città ritrovi orgoglio e riscatto, bisogna ricostruire questo ponte e ripensare l’intera area della val Polcevera. Il ponte lo costruiscono gli ingegneri, ma sono lieto di poter essere utile al progetto perché dietro al ponte c’è l’orgoglio e la bellezza della città”.
“Mi sono fatto un’idea di come deve essere il nuovo ponte, ma è soltanto l’inizio. Un progettista pensa e ragiona aiutandosi con oggetti e schizzi. Da qui a dire che c’è un’idea progettuale è eccessivo, c’è un impegno morale a fare in modo che il nuovo ponte porti con sé i tratti della genovesità, della qualità e un pò della nostra parsimonia. Dev’essere un ponte che esprima tutto questo, ci deve essere il ricordo di una tragedia e il suo elaborarsi nel tempo”.
Renzo Piano ha anche aggiunto un commento sui “tempi record per la ricostruzione. Credo nei tempi giusti, bisogna fare presto ma non in fretta”.
La tragedia di Genova è un qualcosa che non si dimentica “ma l’architettura fa questo: celebra e costruisce, la città costruisce cambiamenti e documenta. L’importante è non cadere nella retorica”.
“…Sarei felice di essere coinvolto perché questa è la mia missione. Sono anche un senatore a vita e quindi è uno dei miei compiti rispondere in qualche modo a un tale disastro”, aveva detto in un’intervista rilasciata all’Observer.
“Si è offerto volontario da genovese competente nel campo. Abbiamo accettato ben volentieri l’aiuto che ci ha dato oggi, anche se ci ha pensato molto in questi giorni e quindi qualche idea ce l’ha proposta”, ha detto Giovanni Toti.
• A questo link il racconto in tempo reale dell’incidente di Genova, dove è crollato il ponte Morandi. Qui tutte le ipotesi sulle cause.
Qui abbiamo spiegato perché crollano i ponti. A questo link la testimonianza dell’autista del camion che ha frenato a un passo dal baratro sul ponte di Genova. Qui abbiamo spiegato quanti sono e quali sono i ponti a rischio in Italia.
A questo link invece il documento (ora rimosso) in cui si diceva che il crollo del ponte Morandi a Genova era una “favoletta”. Qui l’articolo sull’ingegnere che aveva “predetto” la pericolosità del ponte crollato a Genova. A questo link abbiamo raccolto tutte le foto e i video della tragedia, e le pagine dei giornali stranieri.