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Home » News

Reddito di cittadinanza, cos’è e come funziona: ecco tutti i dettagli del decreto

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Il governo si è riunito il 17 gennaio 2018 per varare il decreto del reddito di cittadinanza e di quota 100, contenuti nella legge di bilancio 2019.

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Le misure contenute nel decreto-legge “Disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni” partiranno ufficialmente il prossimo 1 aprile, data a partire dalla quale sarà possibile presentare le domande. Il reddito di cittadinanza verrà erogato anche agli stranieri residenti in Italia da almeno 10 anni.

La spesa complessiva, prevista nella legge di Bilancio 2019, sarà di circa 7 miliardi per 5 milioni di persone appartenenti a 1.375.000 famiglie. 

Il 47 per cento dei beneficiari del reddito di cittadinanza sarà al Centro-Nord e il 53 per cento al Sud e isole. Lo ha riferito il ministro al Lavoro e allo Sviluppo economico Luigi Di Maio, nel corso della conferenza stampa a palazzo Chigi. Avranno diritto alla misura quanti si trovano al di sotto della soglia di povertà assoluta.

Qui di seguito abbiamo spiegato cosa prevede il decreto del Reddito di cittadinanza:

Quando

Già da febbraio 2019 sarà attivo il sito internet dedicato in cui si darà notizia della documentazione necessaria alla richiesta del reddito. Da marzo il portale inizierà a recepire le documentazioni inviate. Si potrà fare tutto online, tramite il sito dedicato. Se non si ha dimestichezza con i dispositivi digitali, ci si potrà recare presso un qualsiasi sportello delle poste. Da aprile sarà erogato il reddito.

A quanto ammonta il reddito

L’assegno previsto copre fino a 780 euro mensili, in presenza di specifici requisiti.

Coloro che hanno un reddito pari a zero hanno diritto all’importo per intero, mentre per gli altri rappresenterà un’integrazione al reddito per raggiungere i 780 euro.

La quota del reddito di cittadinanza cambia a seconda del numero di componenti del nucleo familiare. Ad esempio in una famiglia con i genitori disoccupati e figli a carico il sussidio sale fino a 1.630 euro, per una famiglia con due genitori e un solo figlio la quota è di 1.014 euro.

Chi ha una casa di proprietà non ha diritto all’intera quota ma a questa viene detratta una quota definita “affitto imputato”, che ammonta a 380 euro.

A chi spetta

Non tutti potranno accedere al reddito di cittadinanza. I requisiti per accedere alla misura economica sono stringenti, e anche quelli per mantenerla nel tempo.

Se si è in possesso dei requisiti, si può fare domanda ai centri per l’impiego. Questi uffici gestiranno le richieste e monitoreranno la persistenza delle condizioni necessarie.

Per i “furbetti” che chiedono il reddito di cittadinanza senza averne i requisiti, è prevista una pena da uno a sei anni di reclusione.

Per evitare che il reddito di cittadinanza si trasformi in un incentivo alla inoccupazione o al lavoro nero, i disoccupati dovranno iscriversi ai centri per l’impiego, frequentare corsi di qualificazione professionale e non potranno rifiutare tre offerte di lavoro consecutive. Ecco i requisiti:

• Avere un Isee di massimo 9.360 euro.

• Essere maggiorenne (avere cioè più di 18 anni)

• Essere disoccupati o inoccupati

• Avere un reddito di lavoro inferiore alla soglia di povertà in Italia, stabilita dall’ISTAT

• Percepire una pensione inferiore alla soglia di povertà

• Essere residenti in Italia da almeno 10 anni

Inoltre, il patrimonio immobiliare non può superare i 30mila euro, esclusa la prima casa, e non si possono avere depositi in conto corrente, azioni o obbligazioni per un totale che supera i 6mila euro.

Questa somma aumenta di 2mila euro per ogni componente della famiglia, fino a un massimo di 10mila euro.

Se nel nucleo familiare ci sono soggetti disabili, la somma può aumentare di ulteriori 5mila euro.

Tra i requisiti da tenere in considerazione ai fini dell’erogazione del reddito di cittadinanza, vi è il reddito familiare, cioè le entrate monetarie della famiglia.

Il reddito familiare è fissato in 6mila euro l’anno, incrementati di 2.400 euro per ogni componente maggiorenne e 1.200 euro per ogni minorenne, fino a 12.600 euro.

Se la famiglia risiede in un’abitazione in affitto, la soglia di partenza per poter accedere al reddito di cittadinanza è elevata a 9.360 euro.

Può invece accedere alla pensione di cittadinanza, chi ha un reddito annuo che non può superare i 7.560 euro.

I requisiti per mantenere il reddito di cittadinanza

Una volta ottenuto il reddito di cittadinanza, sarà necessario rispettare alcune regole per mantenere il diritto a percepirlo, proprio per evitare che le persone decidano furbescamente di non lavorare o lavorare in nero al fine di percepire questa elargizione economica.

I disoccupati, per poter conservare il reddito di cittadinanza, dovranno iscriversi a un centro per l’impiego

• Offrire circa 8 ore settimanali alla comunità per progetti e lavori socialmente utili

• Sarà inoltre previsto frequentare corsi di qualificazione o riqualificazione professionale.

• Comunicare tempestivamente ogni variazione di reddito.

• Sarà obbligatorio accettare una delle prime tre offerte di lavoro pervenute. La prima proposta, entro i 100 km, arriverà nei primi sei mesi. La seconda sarà sopra i 250 km, e arriverà oltre i primi sei mesi. Superati i 18 mesi, per accedere al sussidio si dovranno accettare offerte “ovunque nel territorio italiano”, tranne nel caso di minori o disabili presenti nel nucleo familiare.

• Effettuare la ricerca di un lavoro per almeno due ore al giorno.

• Non recedere da un contratto senza giusta causa due volte in un anno.

Il reddito di cittadinanza sarà erogato per massimo 3 anni a persona.

La figura del tutor

Una delle figure cardine del reddito di cittadinanza è la figura del tutor (o navigator). Secondo quanto detto dal ministro del Lavoro Luigi Di Maio, è in arrivo un piano di assunzioni straordinario per poter inserire nei centri per l’impiego una sorta di sportello informazioni e assistenza.

I tutor, ha spiegato Di Maio, “accompagneranno le persone, perché se prendi il reddito devi fare quello che ti dico”.

Il tutor (o navigator), oltre a un fisso mensile, riceverà un bonus per ogni persona che riuscirà a far assumere e il suo compito sarà quello di redigere e curare una scheda “e dire se la persona che riceve il reddito sta rispettando gli impegni o no”. Di fatto “sarà lui a portarlo in agenzia per l’impiego o nel centro di formazione”.

Come viene erogato

L’assegno ricevuto non può essere speso in contanti. Si tratta di una sorta di social card, sottoforma di Postepay, su cui viene caricato l’importo, che sarà spendibile per via elettronica.

La card si può usare attraverso un bancomat o un’apposita applicazione per smartphone. Non è possibile prelevare l’importo in contanti da uno sportello bancario.

L’importo è spendibile solo in Italia e non all’estero, “per far crescere l’economia e limitare le spese fuori dall’Italia”, come ha specificato il vicepremier Di Maio.

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