“La Costituzione è un libro di m***a”: i post shock di un professore di Storia dell’Arte
Per Sebastiano Sartori, ex segretario veneto di Forza Nuova, “la Costituzione italiana è un libro di m***a” e i campi di concentramento in Libia non sono poi una cattiva idea. Dichiarazioni di per sé gravissime, a cui si aggiunge il fatto che quest’uomo originario di Venezia di mestiere fa l’insegnante nelle scuole.
“La Costituzione? È un libro di merda, buono per pulircisi il culo. La senatrice Liliana Segre? Starebbe bene in un simpatico termovalorizzatore. Erdogan? Avrà anche dei difetti ma rubargli qualche idea come le purghe a stampa, sindacati e polizia non sarebbe male”, ha scritto sul suo profilo Facebook Sebastiano Sartori, professore di sostegno di Storia dell’Arte presso l’Istituto alberghiero di Mestre Barbarigo.
“Campi di concentramento in Libia, sembra che la proposta sia già condivisa da tutti. A me piace”, ha rincarato l’uomo in un altro post.
Sebastiano Sartori, sul cui profilo Facebook i post non sono più pubblici, ha accumulato denunce e processi, senza tuttavia essere mai condannato. Nel 2012 e nel 2015, le sue esternazioni xenofobe e i suoi aperti apprezzamenti per il Ku Klux Klan lo avevano condotto in tribunale.
Le sue argomentazioni sulla libertà di espressione e di parola (che tuttavia quest’uomo dichiara che sarebbe ben felice di limitare, come fa Erdogan, vedi sopra), gli hanno valso l’assoluzione.
Esasperati dalla violenza verbale dell’insegnante, un gruppo di genitori del Barbarigo ha deciso di prendere la situazione in mano e di denunciarlo attraverso un esposto alla direzione scolastica e alla procura, richiedendo inoltre la rimozione dall’insegnamento.
“Quello che Sartori esprime non è libertà di pensiero” hanno affermato i genitori in una lettera al quotidiano La Nuova Venezia. “Noi crediamo nei valori della Costituzione e riteniamo che gli insulti che Sartori fa alla Costituzione stessa, al Papa e al presidente Mattarelli siano fortemente lesivi dei valori educativi che ispirano le famiglie e la scuola italiana”.
E anzi, Sartori lavora ancora a scuola. Tanto che un gruppo di genitori ha deciso di denunciarlo con un esposto alla direzione scolastica e alla procura, chiedendo, tra l’altro, la rimozione dall’insegnamento. “Quello che Sartori esprime non è libertà di pensiero” scrivono i genitori in una lettera indirizzata al quotidiano La Nuova Venezia. “Noi crediamo nei valori della Costituzione e riteniamo che gli insulti che Sartori fa alla Costituzione stessa, al Papa e al presidente Mattarella siano fortemente lesivi dei valori educativi che ispirano le nostre famiglie e la scuola italiana”.
“I nostri ragazzi hanno paura a controbattere, perché il suo atteggiamento è aggressivo e prepotente anche con i colleghi”. Rachele Scandella, preside del Barbarigo, interpellata dalla Nuova Venezia, non ha voluto commentare: “Io rispondo con gli atti previsti dalla legge”, ha concluso il gruppo di genitori.