Il presidente iraniano Rouhani a Roma
Roma è la prima tappa della visita di stato del presidente dell'Iran Rouhani in Europa. In primo piano anche gli incontri fra esponenti dell'economia italiana e iraniana
Il presidente iraniano Hassan Rouhani sarà a Roma dal 14 al 15 novembre per numerosi incontri istituzionali, primi fra i quali quello con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, poi con papa Francesco e, successivamente, con il presidente del Consiglio Matteo Renzi.
Dopo lo storico accordo sul nucleare, Roma sarà la prima tappa del viaggio del presidente iraniano in Europa. Questo conferma la particolare attenzione dell’Iran verso l’Italia, che già nel 1999 aveva scelto Roma come prima visita ufficiale in Europa di un presidente iraniano dopo la Rivoluzione islamica del 1979.
La fitta agenda del presidente prevede un incontro, domenica 15 novembre, prima con i presidenti delle Camere Pietro Grasso e Laura Boldrini, e poi con le piccole e medie imprese e alcuni grandi esponenti dell’economia italiana.
Rouhani arriverà, infatti, con un’ampia delegazione di ministri e attori dell’economia iraniana. Sebbene l’elenco ufficiale non sia ancora stato reso noto, sembrerebbe che i rappresentati dei settori di gas e petrolio, dell’alimentare, dell’agricoltura, della gestione dell’acqua e delle opere ingegneristiche si incontreranno con corrispettivi italiani.
Questa sarà la fase preparatoria per una missione economica, tra il 28 e il 30 novembre 2015, che coinvolgerebbe complessivamente circa 240 imprese.
Da Israele arriverebbe l’auspicio che il presidente del Consiglio Renzi resti coerente con quanto dichiarato al parlamento israeliano (Knesset) nel luglio del 2015, ovvero di dare un segnale chiaro a Teheran non ignorando la questione israeliana, spiegano fonti diplomatiche israeliane.
Anche l’Unione delle Comunità ebraiche italiane (Ucei) fa un appello esplicito al governo italiano chiedendo di “sollevare chiaramente e con incisività i problemi aperti” con il presidente iraniano Rouhani. Il presidente dell’Ucei Renzo Gattegna accusa, infatti, l’Iran di Rouhani di essere ancora una “spietata dittatura, che nega i più elementari diritti alla sua popolazione e continua a costituire una minaccia terribile per Israele, l’Europa e tutto il mondo”.
Su Twitter con l’hashtag #DiteloaRouhani e su Facebook alla pagina MovingRights4Iran è partita una campagna per denunciare la pena di morte e persecuzioni in Iran, che è stata lanciata da circa 15 associazioni per i diritti umani.
Queste fanno appello al presidente Sergio Mattarella e al premier Matteo Renzi affinché denuncino le violazioni dei diritti umani perpetrate nel Paese. Alcuni dissidenti iraniani hanno portato, il 13 novembre, tre ‘camion-manifesti’ con la scritta “L’Italia esige il rispetto dei diritti fondamentali” davanti al ministero degli Esteri.
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