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Polizia in tenuta antisommossa per silenziare gli studenti inginocchiati che contestano Di Maio: che ne pensa il vicepremier?

Immagine di copertina
Credit: Udu

La scena davanti al liceo Imbriani di Pomigliano d'Arco. Ma come? Il leader M5S non era quello "disponibile a parlare con tutti"

Già il preambolo non era stato dei migliori: il giorno precedente al ritorno di Luigi Di Maio al liceo Imbriani di Pomigliano d’Arco sono state vietate “contestazioni e interventi”: “Altrimenti ne pagheremo le conseguenze: ci abbassano i voti”, aveva denunciato il rappresentante d’istituto Maurizia Di Buono.

Ma figurati, hanno pensato tutti: quelli del Movimento Cinque Stelle sono gli stessi che rivendicano di essere cittadini tra i cittadini, figurati se si mettono a censurare proprio il vicepremier che ripete come un mantra “io sono disponibile a parlare con tutti”. Dai. Impossibile. E invece quando il vicepremier è arrivato in pompa magna nel suo liceo (e per un puro caso la sua auto blindata è stata filmata davanti a uno striscioni di studenti che diceva “Di Maio scendi e vieni a parlare con noi”) l’ingente cordone di sicurezza era già fuori dai cancelli per impedire qualsiasi assembramento di studenti e di lavoratori.

Uno studente all’agenzia di stampa Dire racconta di essere stato minacciato sul suo prossimo voto in condotta e aggiunge che alcuni studenti sono stati costretti a rientrare in classe per non partecipare alla protesta.

Fuori intanto sfilano camionette della polizia e addirittura artificieri, come se ci si preparasse a una guerra. Ma c’è una foto, significativa più di tutte: rappresenta gli studenti in ginocchio (ragazzini di pochi anni) inginocchiati e con le mani sopra alla testa di fronte a un cordone di polizia in antisommossa che sembra pronto a combattere la terza guerra mondiale.

Ricorda il video che arrivò qualche giorno fa dalla Francia e che venne usato (anche dal Movimento 5 Stelle) per dimostrare la ferocia dello Stato contro gli indifesi (anche in quel caso si trattava di studenti).

Ma come? L’uomo che irrideva le scorte degli altri? L’uomo pronto ad ascoltare tutte le critiche? L’uomo che, insieme a Salvini, continua a parlare dello spreco di forze dell’ordine? Proprio lui che ha sempre detto di metterci la faccia?

E allora che differenza c’è tra la (giusta) indignazione verso i francesi e la giusta indignazione degli italiani? Esattamente qual è il percorso che il governo (e il Movimento 5 Stelle in particolare) vuole intraprendere per far tornare la politica una cosa sentita da tutti e partecipata scippandola (come dicono loro) ai soliti pochi privilegiati?

Cosa ha da dire Di Maio, su questa foto? Qualcuno vuole chiederglielo? Attenzione, badate bene: non c’è stato nessun segnale di violenze e di tensione. A proposito Di Maio è uscito, di nascosto, dal retro. “Sono affezionatissimi contestatori”, ha risposto a chi gli chiedeva delle proteste. Bene così.

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