Pif replica a Salvini: “Perché parla di baraccopoli e mai di ‘ndrangheta?”
Il video del regista contro il ministro
Pif replica a Salvini: il video
“Ministro, io non la sto criticando perché ha abbattuto una casa abusiva dei sinti. Non le sto dicendo questo, anzi rilancio: vada anche a Licata dove un sindaco è stato sfiduciato perché doveva abbattere delle ville abusive. Quindi seconde case, davanti al mare. Io sono più legalitario di lei”. Le parole sono quelle di Pif – all’anagrafe Pierfrancesco Diliberto – che torna a battibeccare a distanza con Matteo Salvini.
L’appello del regista e volto noto della televisione riprende l’attività del ministro contro l’abusivismo: “Lei ha colto delle ingiustizie sociali di questo paese. Io le contesto la soluzione a queste ingiustizie. Quando si crea la guerra tra poveri a rimetterci sono soltanto i poveri” spiega in un video.
Pif poi prosegue soffermandosi sull’ultima apparizione di Salvini a Rosarno, in Calabria: “È andato a fare un comizio lì ed è riuscito a parlare solo di baraccopoli senza citare mai la ‘ndrangheta. La ‘ndrangheta si sta mangiando questo paese: la prossima volta che va a Rosarno parli prima della ‘ndrangheta che probabilmente gestisce anche la baraccopoli”.
Infine i saluti al ministro: “Aspetto il suo selfie davanti alle ville abusive di Licata, tutte demolite”.
Salvini contro Pif: tutta la storia
Ma cosa era successo tra il ministro e il regista e personaggio tv? Salvini aveva risposto con un post sulla sua pagina Facebook alle parole pronunciate da Pif alcuni giorni prima, quando aveva accusato il leader della Lega di essere razzista.
“Quanta ipocrisia, poi a sinistra si chiedono perché la gente ha smesso di votarli”, ha scritto il ministro.
“Secondo l’amico del Pd io sarei ‘RAZZISTA’ perché dico ‘campo Rom’: dovrei dire solo ‘campo’. E rimpiange quel genio di Alfano…Di sicuro non tacerò perché me lo chiede PIF”.
Il 15 settembre, a margine dell’incontro “Democrazia è giustizia e sicurezza” organizzato a Lecce dalla Cgil per l’evento “Giornate del Lavoro 2018”, Pif aveva presentato il suo film ‘La mafia uccide solo d’estate’ e aveva lanciato un messaggio proprio al ministro dell’Interno.
“Io non voglio un ministro dell’Interno che dica: ‘abbiamo abbattuto una casa abusiva dei sinti’. Io voglio un ministro che dica: ‘abbiamo abbattuto una casa abusiva, punto!”.
“Nel momento in cui fai una differenza di razze, sei un razzista”, spiega il regista, che chiede al ministro di occuparsi dei reati senza tener conto della nazionalità di chi li ha commessi.
“Lui non fa dichiarazioni, fa post”, ironizza poi Pif.
“In confronto a quelli di oggi, Angelino era Winston Churchill. Io l’ho sempre criticato, ho sempre sospettato per le sue capacità: ora lo rivaluto. E prima o poi gli chiederò scusa personalmente”, ha affermato il regista, rivalutando così la figura di Alfano.
“Io voglio diventare un dittatore: dittatore della Sicilia o dell’Italia. La forma democratica non la voglio più. Ambire alla dittatura oggi non è più una bestemmia, non ti si guarda più come una volta…”, ha poi risposto Pif, alla domanda se intendesse fondare un partito di sinistra.
Il regista in precedenza aveva criticato la sinistra e in particolare del Pd. “Se sei ricco è facile essere di sinistra perché non hai i problemi dei poveri, non hai il rom o il migrante come vicino. Una volta nelle zone più disagiate la gente era di sinistra nonostante fosse povera, anzi forse proprio per quello”.