Arrestato il boss camorrista Pasquale Scotti
Nessuno conosceva il suo nome, ma era il braccio destro Raffaele Cutolo. In fuga da oltre trent’anni, è stato fermato in Brasile
Latitava da 31 anni. Viveva in Brasile insieme a sua moglie, di origini brasiliane, e i due figli. Si faceva chiamare Francisco de Castro Visconti. Nessuno, neppure la sua famiglia, era al corrente della sua vera identità.
È Pasquale Scotti, 56 anni, uno dei fedelissimi del gruppo della Nco, la Nuova Camorra Organizzata fondata dal boss Raffaele Cutolo. Molti lo credevano morto.
Ma il 26 maggio scorso Scotti è stato fermato dall’Interpol in una panetteria nella città brasiliana di Recife, alle 7 e 30 del mattino, mentre accompagnava i figli a scuola. Le impronte digitali hanno confermato la sua identità.
È accusato per estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di stupefacenti e di aver commesso oltre una ventina di omicidi, tra cui quello di Giovanna Matarazzo, la ballerina di un night club di Roma assassinata nel 1983.
L’indagine, molto lunga e complessa, è stata condotta dalla sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile di Napoli, in collaborazione con l’intelligence dello Sco, l’Interpol e le forze di polizia brasiliana.
Già nel dicembre del 1983 fu arrestato a Caivano, in provincia di Napoli, dopo uno scontro a fuoco con la polizia, nel quale rimase ferito. In quella occasione furono arrestasti anche altri camorristi.
Dopo una breve e fittizia collaborazione con lo stato italiano, Scotti riuscì a evadere dall’ospedale civile di Caserta, dove era ricoverato, e da allora se ne perse ogni traccia.
Nei prossimi giorni Scotti sarà trasferito in Italia.