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Le parole che (probabilmente) usiamo nel modo sbagliato

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Ogni italiano mediamente istruito conosce circa 10mila vocaboli. Eppure ci sono alcuni termini che spesso usiamo nel modo sbagliato, eccoli

Ogni italiano mediamente istruito conosce circa 10mila parole. Molti vocaboli hanno più significati, o al contrario ogni concetto può essere espresso con una serie di parole diverse. Eppure ci sono alcune parole che spesso usiamo nel modo sbagliato, o con sfumature di significato non appropriate. Eccone alcune:

Alibi: la parola viene spesso confusa con “scusa”, ma i due significati non sono sovrapponibili. La parola alibi deriva dalla lingua latina e tradotta letteralmente, significa altrove. Viene utilizzato per riferirsi ad una prova logica per dimostrare che un presunto colpevole accusato di un reato non poteva trovarsi nel luogo in cui esso è avvenuto. Per estensione alibi è diventato sinonimo di attenuante, giustificazione, ma non è quello il suo significato.

Alternativa: viene usato come sinonimo di scelte. Ma è sbagliato dal momento che la parola alternativa si può usare correttamente solo in presenza di due opzioni, appunto alternative tra loro. Nel momento in cui le opzioni diventano più di due, sono semplicemente scelte.

Cronico: viene spesso confuso con l’aggettivo acuto, grave. In realtà, derivando dalla parola greca cronos, tempo, significa esattamente il contrario ovvero protratto nel tempo. Ad esempio una malattia cronica è una malattia che presenta sintomi che non si risolvono nel tempo né generalmente giungono a miglioramento.

Decimare: la parola viene spesso usata come sinonimo di distruggere, nel caso in cui vi siano molte vittime a causa di una malattia o di un evento atmosferico. In realtà deriva dal latino decimatio che significa “eliminare uno ogni dieci”.

Prescrizione/proscrizione: spesso le due parole vengono confuse. Proscrizione significa proibito dall’autorità. La prescrizione invece è qualcosa di consigliato.

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