I paesi europei in cui la vita lavorativa dura più a lungo
Nella media europea si resta sul posto di lavoro per 35 anni e 5 mesi, l’Italia è ultima nella classifica con 30 anni e 7 mesi
L’Italia è l’ultima nazione in Europa per aspettativa di vita lavorativa. In un rapporto diffuso alcuni giorni fa dall’Eurostat, con dati riferiti al 2015, emerge che il ciclo lavorativo italiano è il più corto d’Europa: 30 anni e sette mesi contro una media europea di 35 anni e quattro mesi.
La Svezia è la nazione europea dove i cittadini vanno in pensione più tardi, dopo 41 anni e 2 mesi di vita lavorativa. Gli stati nordici in genere hanno un periodo di vita lavorativo che dura 38 anni o più (Svezia, Norvegia, Danimarca, Germania, Paesi Bassi e Regno Unito).
Fuori dall’Unione europea il record va all’Islanda, dove l’aspettativa degli anni che un cittadino passerà a lavoro è di 46 anni e 6 mesi, seguita dalla Svizzera con 42 anni e 5 mesi.
Dopo le recenti riforme pensionistiche fatte in Italia, il dato potrebbe essere a dir poco sorprendente, ma il calcolo del numero degli anni che un cittadino deve aspettarsi di lavorare non è fatto esclusivamente in base agli anni che dovranno trascorrere prima della pensione.
I dati considerano l’intero ciclo della vita attiva di una persona, e quindi anche altre variabili come un tasso di permanenza più basso sul mercato del lavoro, la difficoltà di accesso al mercato stesso (si inizia a lavorare più tardi) e la precarietà.
Insomma, nel caso italiano, anche da questi dati dell’Eurostat, ne esce il quadro di un mercato del lavoro poco in salute. Anche se nel nostro paese c’è stato una crescita nel numero di anni lavorati dal 2005 a oggi di un anno e un mese, si tratta comunque di un valore ancora una volta inferiore alla media europea di due anni
Se la vita lavorativa per gli uomini è aumentata di 1 anno e un mese, giungendo a 35 anni e quattro mesi, quella delle donne è cresciuta di due anni, da 23 anni e sette mesi a 25 anni e sette mesi, nel rispetto della tendenza generale.
Nel territorio dell’Unione europea tra il 2005 e il 2015 la durata dell’attività lavorativa è aumentata più rapidamente per le donne (da 30 anni e due mesi a 32 anni e otto mesi) che per gli uomini (da 36 anni e sette mesi a 37 anni e 9 mesi).
Probabilmente, invece, quello che rende più alta l’aspettativa di vita lavorativa nei paesi scandinavi rispetto anche a nazioni con economie più forti come la Germania e il Regno Unito, è un robusto welfare state che tutela i lavoratori nel corso del loro ciclo di vita lavorativa.
La mappa e il grafico sui dati Eurostat