Lucetta Scaraffia e altre 10 giornaliste lasciano l’Osservatore Romano: “Noi delegittimate”
“Me ne vado insieme a tutta la redazione dell’inserto femminile. Sul quotidiano siamo scomparse e ci hanno delegittimato. Evidentemente la nostra linea dà fastidio. Per questo ci facciamo da parte”. Così Lucetta Scaraffia, direttrice dell’inserto del quotidiano della Santa Sede Donne Chiesa Mondo, annuncia di lasciare il suo ruolo insieme al suo staff.
“Gettiamo la spugna perché ci sentiamo circondate da un clima di sfiducia e di delegittimazione progressiva, da uno sguardo in cui non avvertiamo stima e credito per continuare la nostra collaborazione”, afferma la storica in una lettera aperta a Papa Francesco e datata 21 marzo.
Nella lettera indirizzata al Pontefice, Scaraffia spiega che la decisione è arrivata dopo che sul mensile è comparsa la denuncia degli abusi sessuali sulle suore. “Come ben sa, non siamo state noi a parlare per prime, come forse avremmo dovuto, delle gravi denunce dello sfruttamento al quale numerose donne consacrate sono state e sono sottoposte (sia nel servizio subordinato sia nell’abuso sessuale) ma lo abbiamo raccontato dopo che i fatti erano emersi, anche grazie a molti media”, si legge ancora nella lettera di Scaraffia.
“Non abbiamo più potuto tacere: sarebbe stata ferita in modo grave la sfiducia che tante donne avevano riposto in noi. Ora ci sembra che un’iniziativa vitale sia ridotta al silenzio e che si ritorni all’antiquato e arido costume della scelta dall’alto, sotto il diretto controllo maschile di donne ritenute affidabili. Si scarta in questo modo un lavoro positivo e un inizio di rapporto franco e sincero, un’occasione di parresia, per tornare all’autoreferenzialità clericale”.
Dopo sette lunghi anni, Scaraffia lascia Donne Chiesa Mondo. Il primo aprile uscirà l’editoriale in cui la storica e giornalista annuncia l’addio al mensile. Nell’editoriale Scaraffia sottolinea la necessità di “salvaguardare la dignità ed evitare così il processo di logoramento purtroppo già in corso”.
Donne Chiesa Mondo rappresentava per il Vaticano “un’esperienza nuova per la sua autonomia”: “Questa linea non ha trovato l’appoggio della nuova direzione dell’Osservatore Romano, indirizzata piuttosto a depotenziare ‘Donne Chiesa Mondo‘, avviando collaborazioni e iniziative che appaiono concorrenziali, con l’effetto di mettere le donne l’una contro l’altra invece di sollecitare confronti aperti, e dimostra cosi’ di non considerare i membri della redazione interlocutori sufficientemente ‘affidabili'”.