Omicidio Regeni, chi sono i cinque ufficiali dei servizi segreti egiziani indagati dalla Procura di Roma
Come annunciato nei giorni scorsi, la Procura di Roma è andata avanti in maniera indipendente nelle indagini sulla morte di Giulio Regeni e il 4 dicembre 2018 ha iscritto i nomi di cinque persone nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta.
Il procuratore capo Giuseppe Pignatone e il pm Sergio Colaiocco hanno iscritto per concorso in sequestro di persona cinque ufficiali appartenenti al Dipartimento Sicurezza nazionale e all’Ufficio dell’investigazione giudiziaria del Cairo.
Il ruolo dei cinque era stato già confermato nell’informativa di un anno fa di Ros e Sco.
Ecco chi sono:
Sharif Magdi Ibrqaim Abdlaal
Il maggiore Sharif Magdi Ibrqaim Abdlaal è l’uomo che ha coordinato l’operazione di spionaggio di Giulio ed è lo stesso che ha falsamente accusato e fatto arrestare ad aprile 2016 Ahmed Abdallah, il presidente del consiglio d’amministrazione della Commissione egiziana per i diritti e le libertà (Ecrf), rilasciato dopo sei mesi di carcere.
È proprio il maggiore Sharif che Mohamed Abdallah, capo del sindacato indipendente, chiama subito dopo l’incontro con Regeni per consegnargli la telecamera nascosta.
Il colonnello gli aveva promesso una ricompensa alla chiusura del caso Regeni.
Colonnello Osan Helmy
Come hanno dimostrato i tabulati telefonici sviluppati in Italia da Sco e Ros, il colonnello Osan Helmy è uno degli agenti della National Security che aveva arruolato l’ambulante Mohammed Abdallah.
Helmy è lo stesso che, nel marzo 2016, accolse in aeroporto gli agenti inviati dall’Italia affermando davanti a loro che né lui né i suoi colleghi avevano mai sentito pronunciare prima del ritrovamento del cadavere il nome di Regeni.
Agente Mhamoud Najem
Stretto collaboratore del colonnello Osan Helmy, avrebbe cercato di impossessarsi del passaporto di Giulio servendosi del coinquilino.
Colonello Ather Kamal
Fu lui a portare il capo del sindacato egli ambulanti, Mohammed Abdallah, nella sede della National Security dove fu arruolato come “spia” di Regeni.
Generale Sabir Tareq
Sul generale al momento non risultano informazioni approfondite, quel che è noto è che il suo fu un ruolo decisivo nelle azioni di sorveglianza e pedinamento di Giulio Regeni.
Alcuni giorni prima la stessa Procura di Roma aveva deciso di formalizzare l’iscrizione nel registro degli indagati di alcuni dei nove soggetti, tra poliziotti egiziani e agenti del servizio segreto civile, ritenuti coinvolti nell’omicidio di Giulio Regeni.
Qui il nostro riassunto su cosa è accaduto negli ultimi giorni: “Caso Regeni, è scontro diplomatico e giudiziario tra Italia ed Egitto”.
Sono tre anni che aspettiamo, io voglio mantenere buoni rapporti con l’Egitto, farò di tutto per avere buoni rapporti economici, culturali, commerciali e sociali con un paese amico. Ma da italiano e da padre aspetto nomi e cognomi dei colpevoli, tre anni mi sembrano sufficienti”.
Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini, rispondendo ai cronisti sul caso Regeni al termine della celebrazione religiosa di Santa Barbara a San Giovanni a Roma. Ecco cosa aveva detto a giugno il ministro sull’omicidio del ricercatore friulano.