Omicidio Ilaria Alpi, il gip respinge la richiesta di archiviazione e dispone nuove indagini
La decisione è stata presa dal gip Andrea Fanelli, che ha respinto la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura di Roma sull'omicidio della giornalista di Rai3 uccisa in Somalia nel 1994
Ci saranno nuove indagini sull’omicidio di Ilaria Alpi, la giornalista del Tg3 assassinata assieme all’operatore tv Miran Hrovatin il 20 marzo del 1994 a Mogadiscio, in Somalia.
La decisione è stata presa dal gip Andrea Fanelli, che, dopo aver sciolto la riserva, ha respinto la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura di Roma e ha disposto ulteriori accertamenti da effettuarsi entro 180 giorni.
Lunedì 18 aprile 2018 la Procura di Roma aveva depositato alcuni documenti che avrebbero potuto riaprire il caso dell’omicidio della giornalista: le intercettazioni fornite dai giudici risalgono al 2012 ed erano già state trasmesse dalla procura di Firenze al Tribunale della capitale, ma nell’ambito di un procedimento differente.
Nelle chiamate intercettate sono riportati i commenti di alcuni soggetti somali, residenti in Italia, sugli omicidi della giornalista Rai e dell’operatore tv.
Nella stessa giornata si era svolta l’udienza del Gip del tribunale di Roma sulla richiesta di archiviazione avanzata a luglio 2017 dalla stessa Procura di Roma per il duplice omicidio.
Nelle 80 pagine di provvedimento presentate del capo dell’ufficio Giuseppe Pignatone e dal pm Elisabetta Ceniccola, attualmente giudice di Cassazione, era riportato che non era stato possibile risalire né ai mandanti né agli esecutori materiali degli omicidi.
Inoltre, non erano state trovate le prove dei presunti depistaggi che avevano interessato la gestione in Italia del testimone Ahmed Ali Rage, detto Gelle. L’uomo aveva inizialmente accusato il miliziano somalo Omar Hashi Hassan, che era stato condannato a 26 anni di reclusione.
Ahmed Ali Rage aveva successivamente ritrattato le accuse contro Hassan, assolto nel processo di revisione di Perugia dopo aver passato 17 anni in prigione.
La Procura di Roma ha motivato la richiesta di archiviazione con l’esito negativo degli accertamenti e per “l’impossibilità di raggiungere qualche risultato”, anche a causa della difficile situazione politica dello Stato africano, della “divisione in clan tra loro ostili, dell’inesistenza di forze di polizia che potessero dare affidamento, e dell’assenza, ancora oggi, di relazioni diplomatiche”.
Il Gip Andrea Fanelli aveva il compito di decidere se archiviare o meno il procedimento.
Fuori dal palazzo di giustizia era stato organizzato un sit-in di protesta a cui avevano preso parte anche la Federazione nazionale della stampa italiana, l’Ordine dei giornalisti, l’Usigrai e i comitati di redazione della Rai, Articoli 21 e Libera Informazione.
Il 12 giugno 2018 è morta la madre di Ilaria Alpi, Luciana. A dare la notizia il vice direttore di Rai 1 Andrea Vianello: “È morta Luciana Alpi. Non hai mai smesso di lottare per la verità e la giustizia per Ilaria. Era una combattente piena di dolore ma anche di forza e di dignità”.
A 23 anni dalla morte di sua figlia Ilaria, Luciana Alpi disse: “Dopo 23 anni non si può più essere presi in giro dallo Stato italiano. A questo punto basta, non ne voglio più parlare, tanto mia figlia non torna più. Se potesse, mia figlia mi scriverebbe ‘hai fatto male a non farlo prima, dovevi farti rispettare prima’. Solo promesse”.